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Le inchieste giudiziarie e il processo al «modello Milano»: così l’indagine della procura può stravolgere l’edilizia in città – Il video

17 Luglio 2025 - 15:16 Gianluca Brambilla
Il sindaco Sala, finito nel registro degli indagati, riferirà in Consiglio comunale la prossima settimana

Il terremoto giudiziario che ha portato il sindaco Giuseppe Sala a finire nel registro degli indagati può segnare la fine del «modello Milano»? Le inchieste della procura meneghina sono iniziate oltre due anni fa, ma è solo nelle ultime ore che sono arrivate a coinvolgere i ranghi più alti dell’amministrazione comunale. Il nuovo filone di indagine coinvolge, oltre a Sala, anche Giancarlo Tancredi, assessore alla Rigenerazione urbana, che potrebbe finire agli arresti domiciliari. Ma anche due membri della Commissione Paesaggio e altre figure tra architetti e costruttori, compresi l’archistar Stefano Boeri e il «re del mattone» Manfredi Catella, amministratore delegato di Clima.

Nelle 420 pagine di carte giudiziarie, i pm ipotizzano l’esistenza di un sistema di «speculazione edilizia selvaggia», completamente «asservito a società e gruppi finanziari», a cui il Comune di Milano non solo non si sarebbe opposto ma avrebbe dato il proprio «patrocinio». Il terremoto giudiziario ha presto innescato un terremoto politico, con alcuni partiti – M5s e Lega in testa – che chiedono le dimissioni del sindaco. Al momento, Sala respinge tutte le accuse e fa sapere che riferirà in Consiglio comunale lunedì 21 luglio.

Foto copertina: ANSA/Andrea Fasani | Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

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