Mestre, difende il figlio durante una rissa e viene colpito da un pugno in faccia: 39enne muore per emorragia


È morto dopo due giorni di agonia, a causa di una emorragia cerebrale, Vladimir Radu, il 39enne moldavo che era stato colpito con un pugno al volto, davanti alla discoteca “Area City” di Mestre, mentre stava difendendo il figlio 14enne finito al centro di una lite. L’aggressore, un 25enne moldavo come la vittima, è stato arrestato dopo una breve fuga all’estero ed è stato successivamente rimesso in libertà, con l’obbligo di dimora a Spinea, il comune alle porte di Mestre in cui risiede. Il pubblico ministero di Venezia, Alessia Tavarnesi, gli ha contestato l’accusa di omicidio preterintenzionale.
La rissa e l’aggressione
Il tragico episodio, avvenuto a fine giugno, sarebbe stato innescato da qualche parola di troppo, forse una battuta offensiva, pronunciata dal minorenne all’indirizzo dell’adulto. La discussione, nel parcheggio antistante la discoteca, si sarebbe trasformata in una violenta lite, nella quale è intervenuto lo stesso Radu, per difendere il figlio. Nella sua ricostruzione, il 25enne avrebbe raccontato di essere stato minacciato, con l’altro che gli avrebbe stretto le mani al collo. Poi c’è stato uno spintone, e il pugno in faccia, che ha fatto crollare Radu a terra.
L’inchiesta
L’aggressione ha avuto due testimoni, che si trovavano con la vittima. Investigatori, e successivamente i periti, dovranno stabilire se a provocare l’emorragia risultata fatale per il 39enne sia stata la violenza del pugno, oppure se la caduta sull’asfalto sia quella che ha prodotto i danni più gravi. Nel frattempo, il Sindacato dei locali da ballo (Silb) di Confcommercio Venezia, in una nota «smentisce categoricamente il coinvolgimento della discoteca sua associata Area City» per la morte del cittadino moldavo Vladimir Radu. «Area City – prosegue la nota – è chiusa dallo scorso 17 maggio, data di conclusione della sua attività stagionale, mentre il fatto al centro della cronaca è accaduto il 21 giugno. La circostanza che l’aggressione sia avvenuta in un parcheggio della zona non giustifica alcun riferimento, né scritto, né fotografico a mezzo stampa alla medesima Area City, in quanto non pertinenti. Non è corretto proporre una correlazione tra reati e mondo dei locali da ballo, gettando discredito su essi in maniera pregiudiziale – conclude il Silb – o alludendo a situazioni passate che nulla hanno a che fare col fatto in questione».