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I messaggi su Whatsapp, il Pirellino, il “warning”: perché Beppe Sala è indagato

GIUSEPPE SALA INDAGATO URBANISTICA
GIUSEPPE SALA INDAGATO URBANISTICA
L'accusa di conflitto d'interesse e di pressioni sul presidente della commissione Paesaggio. Che il sindaco ha confermato nonostante l'indagine. Il ruolo dell'architetto Boeri e del costruttore Catella

Nell’indagine sull’urbanistica a Milano l’avviso di garanzia per il sindaco Beppe Sala contesta due ipotesi di reato. Che riguardano entrambe Giuseppe Marinoni, ex presidente della Commissione comunale per il Paesaggio. Secondo l’accusa Sala lo avrebbe messo sotto pressione. Per spingerlo a cambiare idea sul Pirellino. Come gli chiedeva Stefano Boeri. E su commissione della proprietà. Ovvero la Coima di Manfredi Catella. Il piano è stato bocciato due volte. E poi approvato. Ma senza cambiamenti. Proprio per l’intervento del sindaco secondo la procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano.

I messaggi su Whatsapp

L’accusa di concorso in induzione indebita a dare o promettere utilità nasce da un dialogo tra il sindaco e l’architetto. Su Whatsapp Boeri lo sollecita a intervenire «dopo due bocciature» e «il rischio di rottura e di ricorso al Tar di Catella che va sui giornali». Il finale: «Prendilo come un warning per domani». «Mi dicono che non è solo il presidente», risponde Sala. «Ovviamente so quello che mi riferiscono. E devo fidarmi del giudizio di Giancarlo (Tancredi, ndr). Domani mattina comunque rivedo con calma», conclude. Il giorno dopo, 22 giugno, Marinoni dà un parere favorevole condizionato. E Boeri con Catella commenta: «Tutto quello che Marinoni ha tirato fuori, le facciate, le proporzioni, il rispetto… sparito completamente. Il che potrebbe essere un buon segno».

Il Pirellino

Il 5 ottobre 2023 il parere diventerà «favorevole» senza più remore. Secondo i pm a fare pressioni è stato anche l’assessore Tancredi, oltre al dg Christian Malangone. Sala ha detto di non avere nemmeno il numero di telefono di Marinoni. La seconda ipotesi di reato, ovvero le «false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone», viene contestata perché Sala ha riconfermato Marinoni alla guida della commissione fino al 2029, attestandone l’assenza di conflitti d’interesse con costruttori o progettisti.

Ma Marinoni un mese prima aveva ricevuto l’avviso di garanzia. I pm ritengono che il sindaco sia stato indotto dall’assessore Tancredi a scegliere Marinoni». Che era condizionabile. Anche dagli sviluppatori del progetto di via Ripamonti 89, zona di pregio del villaggio olimpico in costruzione, di cui l’assessore chiedeva spesso notizie: erano stati finanziatori, pur residuali (2mila euro), della campagna di Sala nel 2021.

«Lasciato solo»

Intanto un retroscena di Repubblica racconta gli stati d’animo di Sala. Che si è sfogato per aver saputo di essere indagato dai giornali. E poi se l’è presa con lo strano silenzio del Partito Democratico. Chi era vicino a lui parla di lacrime di sfogo e commozione dopo il sostegno ricevuto dalla giunta. È arrivata una telefonata della segretaria Elly Schlein. L’assessore Tancredi intanto pensa alle dimissioni. La sua rinuncia è attesa per oggi. E il sindaco invece? «Sala ha le spalle larghe e siamo certi che al netto del comprensibile sconforto andrà avanti con noi», è l’ultimo auspicio serale di un dirigente di partito.

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