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Torna Giulio Tremonti e spaventa tutti: siamo all’autunno democratico. Per l’economista «fra pochi anni» non ci saranno più pensioni e sanità per tutti

22 Luglio 2025 - 13:35 Fosca Bincher
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L’ex ministro dell’Economia, eletto nel partito di Giorgia Meloni, propone come tampone per l’emergenza di detassare ogni donazione patrimoniale presente e futura dei baby boomers a volontariato ed enti del terzo settore che potranno tamponare la riduzione dello stato sociale

Torna a fare l’economista Giulio Tremonti, l’ex ministro dell’Economia di Silvio Berlusconi eletto nel 2022 alla Camera dei deputati nelle liste di Fratelli di Italia guidate da Giorgia Meloni, per guidare la commissione Esteri di Montecitorio. Rivestendo gli antichi panni Tremonti ha presentato una sua proposta di legge sul fisco assegnata in tempo record per la discussione alla commissione Finanze, che nella sua relazione di accompagnamento spaventa un po’ tutti descrivendo un futuro prossimo drammatico per la fine del welfare e dello stato sociale in Italia.

Solo in pochi (e ricchi) potranno garantirsi ancora un proprio welfare privato

Tremonti parte da un dato demografico ormai consolidato sulla vita che si allunga e la denatalità e spiega: «è per questo che in una non remota prospettiva temporale, fra pochi anni, all’autunno demografico verrà ad aggiungersi un altro tipo di autunno: l’autunno democratico». Secondo l’economista «la prevista progressiva riduzione dell’assistenza sociale pubblica avrà infatti carattere regressivo, perché destinata a svilupparsi all’interno di una società in cui pochi potranno comunque garantirsi un proprio welfare privato, mentre la massa degli altri subirà senza alternative la progressiva drammatica riduzione del welfare pubblico». Non ci saranno dunque sanità pubblica per tutti e pensioni in grado di affrontare il costo della vita.

Per evitare l’autunno democratico prospettato una mano del fisco al volontariato

Secondo Tremonti a tamponare questa prospettiva catastrofica di un prossimo «autunno democratico» servono sicuramente interventi pubblici in favore della natalità e delle famiglie come il governo si è proposto di fare, ma la sua proposta di legge aggiunge una detassazione assoluta anche di qualsiasi donazione fatta ad enti di volontariato e del terzo settore. Tremonti, che è stato l’inventore del 5 per mille per questo settore, non lo sostituisce, ma aggiunge l’idea di «intercettare la cosiddetta “grande eredità” che (non solo in Italia) sta per essere lasciata dai cosiddetti baby boomers e, dall’altro lato, incrociare la crescente positiva disponibilità verso l’impegno civile che si sta manifestando all’interno di aree crescenti della nostra società. E l’affollamento degli spot televisivi mirati a tutto questo ne è tra l’altro la prova».

Detassate le donazioni al terzo settore dei patrimoni donati dai baby boomers

Ylenja Lucaselli

La proposta di legge Tremonti, controfirmata da altri 18 deputati di Fratelli di Italia (fra cui Sara Kelany ed Ylenja Lucaselli), è di aggiungere alle agevolazioni già esistenti questa formula: «sono esenti da ogni imposta e tassa presente e futura, tanto per l’erogante quanto per il ricevente, tutte le liberalità effettuate per atto tra vivi o per causa di morte in favore di enti civili o religiosi esercenti attività di assistenza, studio, ricerca scientifica, educazione, istruzione e pubblica utilità. Sono parimenti esenti da ogni imposta e tassa presente e futura tutte le rendite e tutti i proventi derivanti, anche in forma di realizzo, dai beni oggetto delle liberalità». Quindi gli immobili donati non potranno mai essere tassati a meno che cambino proprietà. Il costo dell’operazione è di 500 milioni di euro l’anno, e vale solo per enti e associazioni di volontariato già esistenti prima dell’entrata in vigore della legge. Per quelle di nuova costituzione il beneficio scatterebbe solo dopo il terzo anno di vita.

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