Conto corrente per tutti: la Camera approva all’unanimità la legge che obbliga le banche ad aprirlo a chi ne fa richiesta


L’Aula della Camera ha approvato oggi, 23 luglio, all’unanimità la proposta di legge sui conti correnti, che introduce il principio secondo cui le banche non potranno più rifiutarsi di aprire un conto a chiunque ne faccia richiesta. Il testo stabilisce, inoltre, che gli istituti di credito non possano chiudere conti correnti con saldo attivo, cioè con fondi ancora disponibili. Un voto compatto e unanime: 254 sì e nessun contrario. Il provvedimento, approvato oggi in prima lettura dalla Camera, passa ora all’esame del Senato.
Le novità
Nel dettaglio, il provvedimento introduce nel Codice civile un nuovo articolo, il 1857-bis, che disciplina sia l’apertura sia la chiusura del rapporto di conto corrente. Secondo questa nuova norma, le banche sono obbligate a stipulare un contratto con chiunque ne faccia richiesta, a meno che non vi siano motivi legati al rispetto degli obblighi di legge in materia di antiterrorismo e antiriciclaggio. In questi casi eccezionali, la banca deve comunicare per iscritto, entro dieci giorni dalla richiesta, un diniego motivato, spiegando chiaramente le ragioni del rifiuto. Le stesse condizioni particolari, ovvero quelle legate alle normative antiterrorismo e antiriciclaggio, si applicano anche nel caso in cui la banca voglia recedere da un contratto di conto corrente, sia esso a tempo determinato o indeterminato. Questo significa che la chiusura del conto può avvenire solo se sussistono motivi validi riconducibili a queste normative specifiche.
«Una vittoria della Lega»
Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, si è già intestato questa parziale vittoria. «Una vittoria della Lega – commenta in una nota – si tratta di una nostra battaglia storica a difesa di tutti i cittadini in difficoltà». Con questo provvedimento «si offrono maggiori garanzie ai cittadini rispetto a uno strumento imprescindibile sul piano economico e legale come il contro corrente, riequilibrando il rapporto tra cittadino e sistema bancario», commenta anche l’area progressista dell’Emiciclo della Camera. A parlare è il deputato di Italia Viva, Mauro Del Barba: «L’introduzione dell’obbligo di una motivazione scritta sulla chiusura unilaterale o il rifiuto di apertura di un conto pone le condizioni perché il cittadino possa fare ricorso. Questo consente di precisare la natura della decisione della banca».
«Per una cittadinanza completa»
Accolto a braccia aperte il voto di oggi anche dal Partito Democratico, che vede il via libera come «ennesimo tassello che la politica deve aggiungere al diritto di cittadinanza completa e che non lascia indietro nessuno», ha dichiarato il deputato Toni Ricciardi, vicepresidente del Gruppo Pd. «L’obbligo di civiltà dopo che per molto tempo veniva negata la possibilità di aprire un conto corrente se non eri specchiato o non avevi ‘l’amico’ che te lo permetteva. Si restituisce il rapporto di fiducia tra Stato e cittadini che non dovranno più dimostrare di essere ‘più puri tra i puri’ per avere un diritto».