Voto in condotta, via libera del Cdm alla riforma voluta da Valditara: studenti promossi con il 7, con il 6 scatta «l’esame di cittadinanza»


Dal prossimo anno scolastico il comportamento degli studenti potrebbe contare molto più di prima. Con il via libera definitivo del Consiglio dei ministri di oggi, mercoledì 30 luglio, la riforma della condotta entra pienamente in vigore. La novità principale riguarda chi, alle superiori, riceverà 6 in condotta: non sarà più automaticamente promosso, ma dovrà affrontare un «compito di cittadinanza» a settembre per essere ammesso alla classe successiva. Un vero e proprio esame extra, pensato per valutare la consapevolezza del proprio comportamento e la volontà di migliorare.
Valditara: «Il rispetto per le istituzioni è imprescindibile nella scuola italiana»
Il tema dell’elaborato sarà collegato ai motivi per cui è stato assegnato il 6 in condotta e verterà su argomenti legati alla cittadinanza attiva e al rispetto delle regole. Un modo, secondo il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, per lanciare un messaggio chiaro: «Nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile». Per chi invece avrà un 5, la bocciatura sarà automatica, senza possibilità di recupero. Non si tratta però dell’unico cambiamento. La riforma, infatti, interviene anche sulle sospensioni: superati i due giorni di allontanamento, gli studenti dovranno partecipare obbligatoriamente ad attività di volontariato o percorsi di riflessione in collaborazione con enti del terzo settore. Se non sarà possibile collocarli all’esterno, le scuole potranno far svolgere le attività all’interno degli istituti, contribuendo, ad esempio, a iniziative educative o di supporto alla comunità scolastica.
L’importanza del voto in condotta anche nella prima parte dell’anno scolastico
Il comportamento non sarà più valutato solo nella seconda parte dell’anno: il voto di condotta finale prenderà in considerazione l’intero anno scolastico, incluse eventuali violazioni commesse nel primo quadrimestre. Inoltre, in caso di condotta insufficiente già nel primo periodo, le scuole saranno chiamate ad attivare percorsi di recupero specifici nel secondo. Parte della riforma era già stata anticipata: alle scuole medie è tornato il voto numerico in condotta e alla Maturità, un comportamento inferiore a 8 penalizza il calcolo dei crediti scolastici. Ora il quadro si completa. Le scuole avranno tempo fino all’inizio del nuovo anno scolastico per adeguare i regolamenti interni.