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Dietro la morte di Simona Cinà in piscina «tanti punti oscuri», l’avvocato: la chat prima della festa, gli amici ancora bagnati «ma nessuno ha visto niente»

02 Agosto 2025 - 14:36 Giovanni Ruggiero
Simona Cinà
Simona Cinà
L'avvocato Gabriele Giambrone spiega perché ha chiesto subito l'autopsia sul corpo dell'ex pallavolista palermitana. Le contraddizioni dei presenti alla festa e le stranezze viste con i suoi occhi quando è arrivato all'alba nella villa

«Sono tanti punti oscuri» secondo l’avvocato Gabriele Giambrone, che assiste la famiglia di Simona Cinà, la ventenne trovata morta in piscina in una villa a Bagheria nella notte. Il legale ha richiesto immediatamente l’autopsia, convinto che diverse persone presenti alla festa non abbiano ancora riferito tutto quello che hanno osservato.

Lo strano silenzio degli amici e la posizione del corpo

Il penalista ha sollevato dubbi innanzitutto su quanto gli sembri stano che nessuno si fosse accorto della ragazza in difficoltà in acqua. «Ci sono troppe cose che non tornano. Nessuno per molto tempo si è accorto che Simona era in acqua morta. Eppure la piscina è piccola e la villa era piena di giovani», ha detto Giambrone. L’elemento più significativo riguarda la posizione in cui è stato rinvenuto il cadavere: «La ragazza aveva la faccia in su. Se fosse caduta in acqua non l’avrebbero trovata in quella posizione. E anche ammettendo che si sia sentita male mentre era in piscina, come mai nessuno ha visto il cadavere?».

La chiamata al 118 e la telefonata con i genitori

I dubbi non mancano anche dopo una prima ricostruzione cronologica, in cui non mancano punti critici. L’avvocato ha spiegato che la migliore amica di Simona l’aveva lasciata al party in piscina alle 3:00. Il servizio di emergenza 118 sarebbe stato allertato intorno alle 4:00. I genitori della ragazza, preoccupati per il mancato rientro alle 4:50, hanno contattato il cellulare della figlia. «Ha risposto un giovane che ha detto che la figlia stava male. Si sono precipitati nella casa, dove c’era stata una festa di laurea, e l’hanno trovata morta», ha spiegato l’avvocato.

Le testimonianze contraddittorie e le chat prima della festa

Giambrone ha evidenziato le contraddizioni nelle dichiarazioni dei presenti alla festa. Arrivato alla villa all’alba, ha trovato decine di giovani in attesa di essere interrogati. «Nessuno ha visto o sentito nulla eppure alcuni erano ancora bagnati, segno che erano da poco usciti dalla piscina. Come è possibile che non si siano accorti di niente?», ha osservato. Un altro elemento di alimenta le perplessità dell’avvocato riguarda le condizioni in cui gli investigatori hanno trovato la villa. «La casa era pulita e non c’era traccia di alcolici. Mi pare strano». Il penalista ha fatto riferimento agli inviti inviati tramite WhatsApp: «Nell’invito mandato agli ospiti si garantiva “ci teniamo a tenervi idratati” con accanto simboli di alcolici. Eppure quando siamo arrivati c’erano solo sacchi di plastica con bottigliette di acqua vuote dentro».