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Simona Cinà, parlano i familiari della 20enne morta in piscina: «Troppe cose non tornano, vogliamo chiarezza». Aperto un fascicolo per omicidio colposo

03 Agosto 2025 - 21:25 Ugo Milano
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L'ipotesi al momento ritenuta privilegiata resta comunque quella di un malore o di un incidente, senza però la responsabilità di altre persone. La giovane è stata trovata senza vita in una villa a Bagheria, nel Palermitano

«Voglio sapere cosa è successo a mia figlia, perché è morta, io voglio sapere solo perché». È con queste parole, pronunciate tra le lacrime, che la madre di Simona Cinà torna a chiedere giustizia sulla morte di sua figlia 20enne, trovata morta in una villa di Bagheria, nel Palermitano. «Vogliamo chiarezza. C’erano solo bottiglie d’acqua, la piscina era pulita, noi abbiamo chiamato per avere notizie su mia figlia. Dov’è finito l’alcool?», aggiunge il padre.«Mia figlia – insiste l’uomo – era una sportiva, era un pesce in acqua. Vogliamo sapere cosa è successo». Intanto, la Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Secondo quanto apprende l’Ansa, l’ipotesi al momento ritenuta privilegiata resta comunque quella di un malore o di un incidente, senza però la responsabilità di altre persone. 

Domani l’affidamento dell’autopsia

Simona Cinà, 20 anni, è stata trovata senza vita in bikini al termine di una festa di laurea in una villa di Bagheria. Stava facendo un bagno in piscina quando, secondo una delle ipotesi al vaglio degli investigatori, potrebbe essere stata colta da un malore. Resta da chiarire, se così fossero andate le cose, come mai nessuno si sia accorto del fatto che la ragazza non si muoveva più. Il decesso sarebbe avvenuto intorno alle 4, quando molti dei partecipanti alla festa erano andati via e gli organizzatori avevano già cominciato a pulire. Al momento non ci sono indagati per la morte della giovane pallavolista. Lunedì 4 agosto la procura di Termini Imerese affiderà l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo della 20enne. Un esame fondamentale per chiarire cosa è successo davvero alla giovane.

I «punti oscuri» della vicenda e gli ultimi istanti

Secondo l’avvocato Gabriele Giambrone, che assiste la famiglia di Simona Cinà, ci sono ancora «tanti punti oscuri» nella vicenda. A ribadirlo sono anche Roberta e Gabriele, rispettivamente sorella gemella e fratello di Simona: «Quando siamo arrivati, il corpo di nostra sorella era già a bordo piscina. Il suo corpo era coperto da un telo, con il costume. C’erano le pattuglie dei carabinieri e l’ambulanza. Ma ci sono tante cose che non tornano: era una festa di laurea ma non abbiamo visto la torta, non abbiamo trovato alcolici. Quando siamo arrivati i ragazzi erano tutti bagnati, in silenzio. Non abbiamo trovato i vestiti di mia sorella, ma solo le scarpe». I video postati dagli amici, e ora in mano agli investigatori, mostrano gli ultimi istanti della giovane: gonna di jeans e camicia verde, un bicchiere di plastica in mano, la musica ad alto volute, un ballo e tante risate. In un altro filmato, la ragazza è in una stanza insieme a due amiche che cantano, ballano e ridono mentre un cellulare le riprende.

Il saluto delle compagne di pallavolo

A salutare Simona Cinà sono anche le sue compagne di pallavolo della Acds Capacense. «Incredule, scioccate, attonite. Abbiamo aspettato. Abbiamo aspettato che la notte trascorsa ci convincesse che è stato solo un brutto sogno, che tu stamani fossi impegnata in un altro torneo. Ma purtroppo l’incubo non è svanito, la realtà continua a stare qui nella mia notte insonne», scrivono le compagne di squadra della 20enne trovata senza vita. «Abbiamo aspettato – continua il messaggio – perché non avevamo la forza se non per piangerti. Simo, solo cose belle per te che bella lo eri fuori e dentro».

Foto copertina: ANSA / IGNAZIO MARCHESE / INSTAGRAM/ SIMONA CINÀ | Simona Cinà, i suoi genitori e i suoi fratelli, la sorella gemella Roberta e Gabriele, 3 agosto 2025

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