Compra migliaia di biglietti e li rivende online a prezzi gonfiati: multa record per il bagarino che ora dovrà pagare 675 mila euro


Aveva creato un sistema collaudato per acquistare migliaia di biglietti e rivenderli online a prezzi gonfiati. Ora è stato individuato e multato con una cifra mai vista per un singolo soggetto: 675.000 euro. È la decisione senza precedenti del Garante per le Comunicazioni, che per la prima volta ha colpito non una piattaforma o un sito, ma una persona fisica. Secondo l’Agcom, l’uomo ha comprato almeno 15 mila biglietti per 90 eventi tra concerti, partite e spettacoli. Poi ha cercato di rivenderli via Internet, spesso riuscendoci, incassando somme ben superiori al prezzo originale. L’indagine è partita dalla Guardia di Finanza. Il Garante ha parlato di un «indebito arricchimento» e di un’attività «costante e frazionata», messa in atto per aggirare i controlli automatizzati sulle vendite online.
Cosa prevede la legge
Dietro di lui, un piccolo gruppo di persone. Ma è lui, secondo le autorità, il “regista” dell’operazione. Infatti, la multa colpisce soltanto un soggetto, come figura chiave della rete. Il fenomeno del bagarinaggio digitale, noto anche come secondary ticketing, è vietato in Italia dal 2016. La legge prevede sanzioni tra i 5.000 e i 180.000 euro. Ma in questo caso la multa è quasi quadruplicata: il Garante ha contato più violazioni, avvenute in momenti distinti, ciascuna punibile separatamente. Negli ultimi anni, l’Agcom ha già multato alcuni siti stranieri che favorivano la rivendita a prezzi gonfiati. Mai però aveva colpito direttamente un individuo.
La recente stretta del Parlamento
Un recente intervento del Parlamento ha rafforzato le misure: dal 2025, chi non paga le sanzioni può subire l’oscuramento del sito in Italia. Ma questa volta non si parla di piattaforme digitali. L’intera operazione era gestita manualmente da privati. Il danno è triplice: ai fan, costretti a pagare di più per assistere agli eventi; allo Stato, privato di entrate fiscali; agli artisti e ai club sportivi, la cui credibilità viene danneggiata. Il messaggio del Garante è chiaro: anche i singoli, non solo le grandi piattaforme, rischiano sanzioni pesanti se speculano sull’entusiasmo del pubblico.