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L’alluvione che l’ha travolta a Milano 2, la San Raffaele che non paga, la causa di un fornitore. Così Veronica Lario, ex moglie di Berlusconi, è finita ko e ora chiede a tutti di pagare a rate

10 Agosto 2025 - 20:16 Fosca Bincher
veronica-lario-debiti
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La mamma di Eleonora, Barbara e Luigi, ha una società, la Poggio srl, proprietaria di due immobili nel centro direzionale di Segrate allagati a Milano 2. Per quello è finita in rosso di 2,3 milioni di euro e perdendo 1,6 milioni di affitti (fra cui quello dell’Università San Raffaele. Una società ha fatto causa, e ai creditori ha chiesto di rimborsare il suo debito un po’ alla volta

Veronica Lario, ex moglie di Silvio Berlusconi, è ufficialmente un’alluvionata, travolta dalle piogge torrenziali che nel maggio 2024 colpirono la Lombardia con le falde acquifere che inondarono i seminterrati del centro direzionale di Milano 2 a Segrate, compresi i palazzi Canova e Borromini di proprietà della sua società immobiliare Il Poggio. Proprio per questo motivo la società di Veronica, che all’anagrafe si chiama in realtà Miriam Raffaella Bartolini, ha chiuso il bilancio 2024 con una perdita di esercizio di 2.349.409 euro contro l’utile di 84.294 euro dell’anno precedente. Per mesi molti locali sono risultati inagibili (in particolare quelli affittati dall’Università San Raffaele di Milano), e così Veronica non ha potuto incassare le pigioni, con il fatturato che di conseguenza è sceso da 4,3 a 2,7 milioni di euro perdendo 1,6 milioni di incassi.

Già spesi 1,5 milioni di euro per rimettere in sesto i locali alluvionati. Ma non bastano

I sotterranei dei palazzi di Veronica Lario allagati a maggio 2024

La disavventura che ha alluvionato la mamma dei tre figli più piccoli di Berlusconi (Eleonora, Barbara e Luigi) è raccontata dalla stessa Lario-Bartolini nella nota integrativa da lei firmata spiegando il rosso in bilancio, che per quella famiglia non è tanto usuale: «Tale risultato», scrive, «è riconducibile a eventi straordinari verificatisi nel corso dell’anno. In particolare, in data 17 maggio 2024, un’alluvione ha provocato l’allagamento dei piani sotterranei degli immobili siti in Milano 2, causando ingenti danni agli impianti e l’impraticabilità temporanea dei locali per tutti i condomini, con conseguente interruzione delle attività per circa quattro mesi. Tale evento ha comportato oneri straordinari superiori a euro 1,5 milioni, di cui circa il 50% già corrisposti nel corso dell’esercizio, oltre a una significativa riduzione dei ricavi. Una parte di tali minori introiti, in particolare quelli derivanti dalla locazione dei locali ad uso universitario, si rifletterà anche nei risultati finanziari degli esercizi 2025 e 2026».

L’appello al buon cuore dei creditori, a cui è stata chiesta ora una rateizzazione

Da alluvionata in crisi finanziaria Veronica si è appellata al buon cuore dei creditori, chiedendo loro più tempo per saldare i suoi debiti, tanto più che il disastro naturale chiede e chiederà ancora ingenti spese di investimento. Scrive lei stessa nella nota integrativa come «al fine di contenere gli effetti finanziari della crisi, la società ha definito accordi di rateizzazione con alcuni fornitori per una porzione del debito accumulato. Nel corso del prossimo esercizio, la Società prevede di sostenere ulteriori spese straordinarie e investimenti strutturali, tra cui: costi per il noleggio di un gruppo di continuità e per il consumo di gasolio; interventi per l’installazione di un nuovo impianto di climatizzazione;
realizzazione di una nuova cabina elettrica di ricezione. Tali interventi si rendono necessari al fine di garantire la piena operatività e sicurezza degli immobili, nonché per prevenire future interruzioni delle attività condominiali».

La Energon Esco che si è messa di traverso, e l’arbitrato che costa caro a Veronica

Non con tutti i fornitori però è andata liscia, perché si è messa di traverso la società Energon Esco di Paolo Badino, specializzata nella ottimizzazione energetica di edifici e impianti. Scrive Veronica-Miriam di avere accantonato a fondo rischi 440 mila euro «in relazione a un procedimento arbitrale attualmente pendente che coinvolge il condominio Centro Direzionale Milano 2, del quale la società è parte in qualità di condomino. Tale arbitrato è stato promosso da Energon Esco S.p.A., che ha richiesto al condominio il pagamento di un importo pari a circa euro 4,7 milioni, oltre interessi, a titolo di corrispettivo per un contratto di servizi energetici relativo all’impianto termico andato distrutto in seguito all’alluvione del maggio 2024. Il condominio si è costituito in giudizio, chiedendo il rigetto delle domande e formulando una domanda riconvenzionale per un importo pari a circa euro 1,2 milioni. Allo stato, il procedimento è nella fase preliminare, con uno scambio di memorie già avvenuto tra le parti e una prima udienza tenutasi il 16 aprile 2025. Secondo Veronica «in considerazione dell’incertezza sull’esito della controversia e dell’attuale impossibilità di valutare con ragionevole certezza il rischio di soccombenza quantitativo, pur ritenendolo possibile in relazione all’an, si è ritenuto opportuno procedere a un accantonamento prudenziale di euro 444.000, corrispondente alla stima pro quota della potenziale passività che, in caso di esito sfavorevole del giudizio, potrebbe gravare sulla società in quanto condomino».

Veronica Lario ai funerali dell’ex marito Silvio Berlusconi

Le banche a cui deve ancora 13,7 milioni per i mutui accesi a Milano 2

I due palazzi di Milano 2 di cui è proprietaria Il Poggio di Veronica sono stati acquistati o ristrutturati con altrettanti mutui ipotecari. Quello per l’acquisto di palazzo Canova è stato acceso il 31 marzo 2009 presso la Banca Popolare di Sondrio per 20 milioni di euro e a inizio 2025 restavano da pagare ancora 10.836.848 euro, quindi più della metà della cifra ottenuta. Il secondo mutuo ipotecario è stato acceso alla vigilia della pandemia, il 19 febbraio 2020, per ristrutturare palazzo Borromini. L’istituto di credito che l’ha concesso per 3,3 milioni di euro era la banca di credito Cooperativo di Carate Brianza, che successivamente ha anche concesso la dilazione delle rate da pagare durante la pandemia. Così restano da pagare a inizio 2025 ancora 2.943.623 euro.

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