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Tajani: «Per l’Ucraina la pace non può esser decisa senza Kiev e la Ue»

13 Agosto 2025 - 07:28 Stefania Carboni
antonio tajani
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Il ministro degli Esteri al Corriere della Sera: «La nostra posizione è chiarissima, quel che accade a Gaza è inaccettabile. Stiamo facendo tutto il possibile per far sì che Israele fermi l’attacco»

«Con una dichiarazione congiunta sottoscritta dall’Italia i capi di Stato e di governo della Ue hanno concordato che la pace non può essere decisa senza l’Ucraina. Noi sosteniamo l’iniziativa di Trump, è un passo in avanti, un primo passo positivo perché si arrivi alla pace. Ben venga l’incontro Trump-Putin se serve a scongelare i rapporti. Ma per un accordo serve per forza anche Kiev. La pace non si può fare senza i diretti interessati, russi e ucraini». Queste le parole del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in un’intervista al Corriere della Sera. L’Unione Europea secondo il numero uno della Farnesina «deve essere parte determinante delle trattative, anche perché ha inflitto sanzioni alla Russia. La guerra in Ucraina è una questione che riguarda la nostra sicurezza», ha aggiunto ribadendo che «i primi obiettivi sono il cessate il fuoco e il sostegno alla popolazione civile ucraina, che l’esercito russo sta attaccando duramente». «La Ue deve partecipare alle trattative e la pace non può essere una resa dell’Ucraina, questi i paletti fondamentali. Noi tuteliamo il rispetto del diritto internazionale e continueremo a sostenere le ragioni dell’Ucraina», ha ribadito il ministro.

Quello che accade a Gaza è inaccettabile

«Noi stiamo facendo tutto il possibile per far sì che Israele fermi l’attacco a Gaza. Abbiamo inflitto sanzioni ai coloni della Cisgiordania, condannato l’uccisione dei giornalisti di Al Jazeera e sottoscritto poche ore fa un appello con altri 28 Paesi alle autorità di Israele, affinché venga garantito agli operatori umanitari e alle Ong di proseguire in sicurezza il loro impegno per la distribuzione di cibo», ha affermato il ministro degli Esteri. «La nostra posizione è chiarissima, quel che accade a Gaza è inaccettabile. L’opposizione parla, noi facciamo i fatti. Insieme a Turchia, Emirati e Qatar siamo il Paese che ha accolto il maggior numero di malati da Gaza per assicurare loro le cure e non è facile, sono operazioni politiche. Nelle ultime ore abbiamo inviato altre 350 tonnellate di farina e ancora 100 ne invieremo nei prossimi giorni con l’Onu», ha aggiunto. E su un riconoscimento della Palestina «noi siamo favorevoli, ma non possiamo riconoscere uno Stato che non c’è. Prima bisogna crearlo, perché oggi la Palestina non esiste e non può essere Hamas ad avere un ruolo di guida, ma l’Autorità nazionale palestinese. Abbiamo sempre detto che per unificare due realtà diverse con visioni contrapposte serve una missione delle Nazioni Unite», ha concluso il titolare della Farnesina.

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