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Piantedosi: «Sgombero di CasaPound? Prima o poi sarà il suo turno. Ho visto il video di Almasri, lo rimpatriammo per tutelare gli italiani»

23 Agosto 2025 - 15:59 Stefania Carboni
piantedosi casapound almasri
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Il ministro dell'Interno al Meeting di Rimini sullo sgombero dell'organizzazione di estrema destra: «Da prefetto di Roma lo inserii io nell'elenco». E sul generale libico: «Firmai un decreto di espulsione che si fondava anche sugli elementi di pericolosità del soggetto»

Dopo il centro sociale milanese Leoncavallo anche CasaPound rientra nei luoghi che andrebbero sgomberati. «Io sono stato, da prefetto di Roma, colui che l’ha inserito nell’elenco dei centri che sono da sgomberare prima o poi e prima o poi arriverà anche il suo turno», ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a margine del Meeting di Rimini. A chi gli chiede un commento al ministro Giuli che ha sottolineato come non vada sgomberato purché rientri nella legalità, replica: «Credo abbia detto che se si legalizza in qualche modo, potrebbe non essere sgomberato. È successo già ad altri centri, il Comune di Roma ha comprato addirittura delle strutture per legalizzarli e per consegnarlo, è successo anche in altre città».

«Ho visto il video su Almasri, lo rimpatriammo per garantire la sicurezza degli italiani»

Il ministro dell’Interno poi torna a parlare del video su Nijeem Osama Almasri, il generale libico ricercato dalla Corte penale internazionale per crimini di guerra e liberato dall’Italia. «L’ho visto, l’ho visto il video – afferma – sui social. Le ricostruzioni sembrano attribuire quel video a molti anni fa». E davanti ai cronisti che gli chiedono se non sia amareggiato per la mancata cattura da parte dell’Italia replica: «Nessuno ha mai pensato che quel personaggio fosse un personaggio meritevole di qualche considerazione. Io ho firmato un decreto di espulsione che si fondava in quota parte anche sugli elementi di pericolosità del soggetto. Sono stato anche un po’ discusso per questo. Fa parte di considerazioni di giustizia, tutelare l’interesse degli italiani in Italia e all’estero» che è il motivo per cui è stato rimpatriato in Libia, per «garantire la sicurezza degli italiani sul territorio italiano e all’estero».

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