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UniCredit sale al 26% in Commerzbank e prepara la conversione

25 Agosto 2025 - 09:34 Alba Romano
bpm unicredit rifiutata offerta scambio
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La banca guidata da Andrea Orcel rafforza la propria quota nell’istituto tedesco, ma non chiederà posti in Cda. L’impatto sul CET1 cresce a 145 punti base, ritorno atteso intorno al 20%

UniCredit rafforza la sua posizione nell’istituto tedesco Commerzbank. La banca italiana ha annunciato di aver aumentato al 26% la partecipazione diretta, quota già consolidata nei conti. La restante posizione, oggi detenuta in forma “sintetica”, sarà convertita in azioni vere e proprie nei prossimi mesi. A quel punto UniCredit deterrà circa il 29% del capitale di Commerzbank, rafforzando il proprio ruolo di principale azionista. La mossa arriva nel solco di quanto comunicato lo scorso luglio, quando era stato tramutato in azioni il 10% della quota detenuta, sempre tramite contratti derivati. L’operazione – precisa UniCredit – non ha come obiettivo entrare nella gestione della banca tedesca. Al momento infatti non sarà chiesta alcuna rappresentanza nel consiglio di amministrazione.

Un impatto patrimoniale sopra le stime iniziali

L’impatto patrimoniale è però superiore alle stime iniziali. La quota del 29% pesa infatti per circa 145 punti base sul coefficiente di solidità CET1 – l’indicatore principale della solidità finanziaria di una banca – contro i 110 indicati in precedenza. La differenza è legata all’aumento del valore delle azioni Commerzbank e alla ristrutturazione del derivato “collar”, utilizzato per contenere la volatilità dell’investimento sul conto economico. Nonostante ciò, UniCredit conferma un ritorno atteso intorno al 20%, in linea con le previsioni.

La scelta di non chiedere posti nel consiglio di amministrazione

«Continueremo a monitorare attentamente i progressi di Commerzbank nel rafforzamento sostenibile della propria attività e nella creazione di valore per i propri azionisti, clienti e dipendenti», si legge nella nota della banca guidata da Andrea Orcel. UniCredit sottolinea anche che l’investimento ha già superato le metriche finanziarie fissate al momento dell’operazione, generando «un significativo valore per gli azionisti», e auspica che questa traiettoria possa proseguire. Questa mossa rappresenta, per UniCredit, un ulteriore consolidamento della strategia di crescita mirata e rafforza il legame con la Germania, seconda economia europea. La scelta di non chiedere posti nel Cda segnala la volontà di mantenere un ruolo di investitore industriale forte, senza forzare la governance di Commerzbank.

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