Le due politiche del Pd sul forum di foto hard, la scoperta di Alessandra Moretti e Valeria Campagna: le accuse dopo il caso «Mia moglie»


Ci sono anche due dirigenti del Partito democratico tra le donne che si sono ritrovate sul forum Phica.eu. Come già successo per il gruppo Facebook «Mia moglie», dove venivano caricate immagini di donne inconsapevoli, con fiumi di commenti sessisti e violenti degli uomini iscritti, anche il forum, attivo da anni, raccoglie migliaia di immagini di donne ignare, dai personaggi pubblici a persone comunii, esposte ai commenti di utenti anonimi.
Il caso di Valeria Campagna: dalla scoperta alla denuncia
Valeria Campagna, consigliera comunale di Latina e vicesegretaria dem del Lazio, ha scoperto le proprie fotografie sul sito durante una ricerca online. Le immagini, sia in costume che della vita pubblica e privata, erano accompagnate da commenti sessisti e violenti. «Ho scoperto che alcune mie foto sono state pubblicate su un forum online senza il mio consenso», scrive Campagna in un post pubblico. «Non solo immagini in costume, ma momenti della mia vita pubblica e privata. Sotto, commenti sessisti, volgari, violenti. Alcuni addirittura parlano di me dal vivo».
Dal post sul forum alla violenza dei commenti
Il thread dedicato alla consigliera è nato nel 2024 con un messaggio apparentemente neutro: «Vicesegretaria del PD Lazio, trovo sia veramente fisicata questa ragazza. Davvero tanta roba. Che ne pensate?». Da quel momento si è sviluppata una discussione durata mesi, alimentata ogni volta che emergevano nuove fotografie. I commenti sono progressivamente degenerati in espressioni volgari e minacciose. «Alcuni commenti parlano del mio corpo dal vivo. Significa che sono persone che mi conoscono, della mia stessa città», denuncia Campagna, evidenziando come gli autori possano essere cittadini del suo stesso territorio.
L’eurodeputata Moretti: «Anni di foto rubate dalle tv»
Alessandra Moretti, eurodeputata del Pd, ha sporto denuncia penale contro lo stesso sito. «Ho scoperto che da anni rubava foto e spezzoni delle trasmissioni tv a cui ho partecipato per poi modificarle e darle in pasto a migliaia di utenti», dichiara Moretti. L’europarlamentare sottolinea come il fenomeno non sia isolato: «Abbiamo avuto vari esempi di come le donne siano esposte e trattate come merce di scambio, dal gruppo “Mia moglie” in poi».
«Questa è cultura dello stupro»
Campagna inquadra il problema in un contesto più ampio: «Io la chiamo col suo nome: cultura dello stupro. Becera, vomitevole, inaccettabile. Una cultura che legittima e giustifica la violenza, che ridicolizza chi denuncia, che colpevolizza le vittime invece di chi agisce». La consigliera critica anche il victim blaming: «C’è ancora chi colpevolizza noi: perché abbiamo pubblicato una foto in costume, perché abbiamo indossato una gonna corta, perché ci siamo mostrate con un vestito scollato. Come se la responsabilità fosse nostra».
L’appello alla denuncia collettiva
Entrambe le esponenti politiche hanno presentato denuncia alle autorità e invitano altre donne nella stessa situazione a non rimanere in silenzio. «Invito tutte e tutti a denunciare in massa», dichiara Moretti, che auspica una battaglia comune contro questi fenomeni. «Bisogna che la battaglia contro la violenza di genere sia comune alle donne e agli uomini perché il problema della violenza è dei maschi e noi ne siamo vittime», conclude l’eurodeputata, chiedendo la chiusura definitiva di siti che considera «istigatori allo stupro ed alla violenza».