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Il premier francese Bayrou fa arrabbiare Palazzo Chigi: «L’Italia fa dumping fiscale». La replica: «Parole infondate, siamo attrattivi perché stabili»

31 Agosto 2025 - 21:14 Stefania Carboni
dumping fiscale
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Le parole del primo ministro francese, a una settimana dal voto di fiducia al suo governo, scatenano perplessità. Il governo: «Noi semmai da anni siamo penalizzati dai paradisi fiscali europei»

«L’Italia sta facendo una politica di dumping fiscale». Queste le parole del primo ministro francese Francois Bayrou rispondendo ai giornalisti a una settimana dal voto di fiducia al suo governo, previsto per l’8 settembre. Rispondendo al concetto di «nomadismo fiscale», secondo il premier la Francia ha «permesso che il debito si accumulasse» e che i«l denaro destinato ad attori economici stranieri non irrigherà il Paese». Bayrou cita come esempio il Giappone, dove il debito «è detenuto al 99% dai giapponesi». Ma cita anche l’Italia per parlare di un paese che attua provvedimenti che attraggono i più ricchi perché fiscalmente quello Stato diventa più conveniente. Perché, ha detto il premier francese, «ormai c’è una specie di nomadismo fiscale e ci si trasferisce dove conviene di più».

La nota, irritata, di Palazzo Chigi

«Stupiscono le affermazioni, totalmente infondate, del primo ministro francese Francois Bayrou, secondo le quali l’Italia starebbe facendo ‘dumping fiscale’, penalizzando la Francia. L’economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra Nazione». Lo sottolinea una nota di palazzo Chigi, in risposta alle affermazioni del primo ministro francese. «L’Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo Governo, ha addirittura raddoppiato l’onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia. L’Italia è piuttosto, da molti anni, penalizzata dai cosiddetti ‘paradisi fiscali europei’, che sottraggono alle nostre casse pubbliche ingenti risorse. Confidiamo che, dopo queste affermazioni del suo primo ministro, la Francia voglia finalmente unirsi all’Italia per intervenire in sede di Unione Europea contro quegli Stati membri che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei», conclude la nota.

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