Demolire le navi da pesca per far spazio alle pale eoliche: il governo tedesco e la proposta da 20 milioni di euro ai pescatori di gamberetti


Via la pesca dei gamberetti, dentro le pale eoliche. Sta facendo discutere in Germania la proposta fatta dal governo federale per convincere i pescatori delle comunità che affacciano sul Mare del Nord a demolire le proprie navi e fare spazio agli imponenti parchi eolici attraverso cui Berlino, che punta a raggiungere il 100% di energia prodotta da fonti rinnovabili, punta a stravolgere il proprio sistema energetico. Una quota significativa di questa energia pulita proverrà proprio dal Mare del Nord, che è molto ventoso e ha profondità basse: due caratteristiche ideali per la costruzione di impianti eolici.
I due parchi eolici di TotalEnergies
Tra i primi ad accorgersi di questo potenziale ci sono alcuni colossi dell’energia, come TotalEnergies che nel 2023 ha offerto 5,5 miliardi di euro per costruire due parchi eolici. Peccato che la Germania controlli solo un ventesimo del Mare del Nord e che lo spazio scelto per l’imponente progetto rientri in una delle aree attualmente frequentate dai pescatori di gamberetti. Per risolvere il problema, nel 2024 il governo tedesco – allora guidato da Olaf Scholz – ha offerto loro 20 milioni di euro per demolire le proprie navi e smettere di pescare. A prendere le difese dei pescatori ci ha pensato l’estrema destra di Alternative für Deutschland che punta il dito contro le politiche energetiche del governo tedesco e dell’Unione europea. «Berlino finanzia programmi di disarmo per i pescatori di granchi e pesci piatti senza tenere conto del valore sociale e culturale della pesca», ha detto a Euractiv Stephen Protschka, eurodeputato di Adf.

Il braccio di ferro con l’Ue sulla pesca a strascico
Il programma governativo messo a punto dal governo Scholz prevede che circa un terzo dei pescatori vada in pensione anticipata e risponde in realtà a una proposta dell’Ue del 2023 per vietare la pesca a strascico, una pratica molto impattante dal punto di vista ambientale e che diventerà illegale in tutta l’Ue dal 2030. In sostanza, le imbarcazioni trainano una grande e pesante rete sul fondale marino e raccolgono tutto ciò che c’è. Così facendo, si cattura una grande quantità di pesce ma si distruggono gli habitat naturali a causa del continuo raschiamento del fondale. In un primo momento, i pescatori di gamberetti del Mare del Nord si erano rivolti alla Corte di giustizia dell’Unione europea per contestare i divieti di pesca a strascico, ma i giudici gli hanno dato torto.
Il nuovo piano marittimo di Amburgo
Attualmente, la pesca è limitata nella maggior parte degli impianti eolici presenti in Europa. E alcuni governi, a partire da quello tedesco, hanno approfittato dell’installazione delle turbine eoliche proprio per contrastare pratiche poco sostenibili – e presto illegali – come la pesca a strascico. Ma il discorso, oltre che di sostenibilità, è anche economico. «Sebbene la pesca degli scampi nell’area di riserva sia di particolare importanza, qui prevalgono gli interessi dell’energia eolica, poiché sono di primario interesse pubblico e servono la collettività», spiegano i cartografi di Amburgo nel nuovo piano marittimo del 2025, che riduce di un terzo l’area inizialmente riservata alla pesca degli scampi.
Il governo tedesco tira dritto
Anche il governo tedesco – che nel frattempo ha cambiato direzione politica ed è guidato ora dal cristiano-democratico Friedrich Merz – non sembra intenzionato a fare alcun passo indietro. Per i pescatori più anziani, scrive Euractiv, i generosi incentivi di Berlino per interrompere la propria attività sono un vero affare, perché consente loro di demolire imbarcazioni che oggi nessuno più vorrebbe comprare. Il discorso cambia per chi invece desidera continuare a pescare nel Mare del Nord e ora, con un numero ridotto di imbarcazioni, sarà costretto a farsi carico di costi di manutenzione delle infrastrutture più elevati, dal momento che i costi fissi ricadranno su un numero inferiore di imprese. La bozza del programma di incentivi del governo tedesco è stata approvata dagli stati federali e dalle associazioni industriali. Se dovesse arrivare il via libera anche della Commissione europea, gli incentivi per convincere i pescatori tedeschi ad andare in pensione potrebbero cominciare già quest’anno.

Foto copertina: EPA/Jeffrey Gröneweg | Un parco eolico al largo di Vattenfall, nei Paesi Bassi