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Google non dovrà vendere Chrome, la sentenza sul monopolio illegale del motore di ricerca: «Ma deve condividere i dati». Che cosa succede ora

02 Settembre 2025 - 23:16 Giovanni Ruggiero
google chrome
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Dopo che lo scorso anno Google era stato condannato per monopolio illegale, ora il giudice della Corte distrettuale di Washington ha stabilito cosa deve fare il colosso delle ricerche online per risolvere la sua situazione. Ma potrebbero passare anni, prima che Google sia costretta a obbedire

A Google possono tirare un sospiro di sollievo, dopo che il giudice Amit Mehta ha deciso che il colosso di Montain View non dovrà vendere il suo browser Chrome per spezzare il suo monopolio nelle ricerche online. Una sentenza che impone a Google sforzi per una maggiore trasparenza sul mercato, ma che intanto fa volare i titoli del gruppo a Wall Street.

Che cosa dice la sentenza su Chrome

La decisione del giudice Mehta rappresenta una via di mezzo tra le richieste più drastiche del Dipartimento di Giustizia e la posizione difensiva di Google. Lo scorso anno, lo stesso magistrato aveva stabilito che Mountain View aveva agito «illegalmente per mantenere un monopolio nella ricerca online», dando ragione all’accusa federale. Ora arriva il verdetto sui rimedi: Chrome resta in casa Google, ma l’azienda dovrà accettare alcune limitazioni significative per le sue pratiche commerciali.

Stop ai contratti esclusivi e obbligo di condivisione dati

Le nuove regole imposte dal tribunale toccano due punti nevralgici del modello di business di Google. Innanzitutto non potrà più stipulare contratti esclusivi per il motore di ricerca. Questo significa che accordi come quello con Apple, che rende Google il motore di ricerca predefinito sui dispositivi iPhone in cambio di miliardi di dollari, dovranno essere rivisti. Il secondo vincolo prevede che Google dovrà condividere i suoi dati delle ricerche. Una mossa che dovrebbe provare a livellare il mercato, visto che finora i concorrenti di Montanin View non hanno mai avuto accesso alle ingenti quantità di informazioni accumulate dal colosso.

I titoli di Google schizzano a Wall Street

La reazione dei mercati è stata immediata e inequivocabile. I titoli Google hanno registrato un balzo significativo, arrivando a guadagnare il 6,2% nella sessione di trading. Gli investitori hanno accolto con favore una sentenza che, pur imponendo delle restrizioni, evita lo smembramento dell’azienda.

Che cosa succede adesso

Per quanto si possa considerare questa sentenza una pietra miliare sui casi di antitrust, spiega The Verge, è molto probabile che ci vorranno ancora diversi anni perché Google sia obbligata a piegarsi alle decisioni del giudice. Ora che è stata emessa la sentenza, il colosso di Montain View può presentare ricorso contro la condanna per monopolio illegale. E poi il caso potrebbe finire fino alla Corte Suprema.

Foto di Firmbee.com su Unsplash