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Woody Allen e quella volta che ha diretto Donald Trump come attore: «Mi colpì, era bravo»

02 Settembre 2025 - 13:30 Gabriele Fazio
woody allen
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Il regista 89enne ha poi detto sulla Presidenza Trump: «Questo era un tizio che vedevo alle partite dei Knicks, gli piaceva giocare a golf e gli piaceva fare da giudice nei concorsi di bellezza. Perché qualcuno voglia improvvisamente occuparsi di questioni politiche è al di là della mia comprensione»

«Sono una delle poche persone che può dire di aver diretto Donald Trump» a parlare è Woody Allen, ospite di Club Random, il seguitissimo podcast firmato da Bill Maher. Il riferimento è a Celebrity, film diretto dal regista 89enne nel 1998, e ad un cameo, uno dei tanti del Presidente degli Stati Uniti prima che si dedicasse alla politica. Pochi secondi di un’intervista in cui dichiara di avere intenzione di «Acquistare la cattedrale di San Patrizio a Manhattan per abbatterla e sostituirla con un edificio molto alto e bellissimo». Pochi secondi che però sono bastati per impressionare Woody Allen: «È stato un piacere lavorare con lui ed è un ottimo attore. È stato molto educato, ha colto nel segno la scena, ha fatto tutto correttamente e aveva un vero talento per lo spettacolo». Bill Maher capisce che la dichiarazione è forte e con una battuta tenta di farlo notare anche al regista newyorkese, che specifica: «Sono un democratico. Ho votato per Kamala Harris e non sono d’accordo con lui sul 95% delle cose, forse sul 99%. Ma come attore è stato molto bravo, era molto convincente e ha un carisma notevole».

«Ma perché Trump è entrato in politica?»

Uno dei momenti più divertenti della puntata di Club Random con ospite Woody Allen è certamente ancora legato a Donald Trump. Il regista di film cult come Io e Annie e Manhattan infatti prosegue sul Presidente degli Stati Uniti: «Sono sorpreso che sia voluto entrare in politica. La politica non è altro che mal di testa, decisioni critiche e angoscia. Questo era un tizio che vedevo alle partite dei Knicks, gli piaceva giocare a golf e gli piaceva fare da giudice nei concorsi di bellezza. Gli piaceva fare cose piacevoli e rilassanti. Perché qualcuno voglia improvvisamente occuparsi di questioni politiche è al di là della mia comprensione. Ma a quanto pare, a lui non importa».

Bill Maher: «La politica è recitazione»

Bill Maher, uno dei più importanti comici della storia americana, ha un’idea piuttosto chiara sul rapporto tra politica e recitazione e tra recitazione e Donald Trump: «La politica è il lavoro di recitazione per eccellenza. Voglio dire – prosegue – è proprio questo il punto: il fatto che sia così diverso fuori dal palco. Si sono arrabbiati con me per aver detto questo in passato, che fare il Presidente è un lavoro da attore. Ma è vero, per tutti, e lui l’ha semplicemente portato, come tutto ciò che ha a che fare con lui, all’ennesima potenza». Woody Allen, che non ha mai messo da parte tematiche complesse nei suoi film, commenta: «Questo non mi preoccupa, devono tutti creare una certa patina per il pubblico. Non sono d’accordo con quasi tutte, non tutte, ma quasi tutte le sue idee politiche o le sue politiche, infatti mi piacerebbe dirigerlo ora come presidente e decidere io cosa deve fare. Ma questo non accadrà». «Farò una chiamata» risponde Maher.

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