Auto elettriche, la frecciata della cinese Byd al governo italiano: «Gli incentivi statali sono un casino? Vi diamo noi un bonus da 10mila euro»


Un po’ inserzione pubblicitaria, un po’ critica al governo. Sfogliando i principali quotidiani di mercoledì 3 settembre è difficile non accorgersi dell’annuncio a tutta pagina di Byd, il colosso cinese dell’automotive che di recente ha sorpassato Tesla nelle vendite globali di auto elettriche e che ora punta a prendersi anche il mercato europeo. «Incentivi statali: casino o casinò?», recita il titolo scritto a caratteri cubitali. Leggendo il resto dell’inserzione, la frecciatina al governo – e in particolare agli incentivi a singhiozzo per l’acquisto di auto elettriche erogati dal ministero di Adolfo Urso – diventa evidente.
La critica al governo sugli incentivi per le auto
«Prima la confusione di regole, la burocrazia e le corse contro il tempo. Poi la lotteria delle prenotazioni, i molteplici processi approvativi, i fondi prima assegnati e poi revocati. Un vero spettacolo… ma non per chi vuole davvero abbracciare una scelta di mobilità sostenibile», continua l’inserzione pubblicitaria di Byd. Ed ecco che allora ci pensa il colosso cinese a svelare la via d’uscita a questo problema: un bonus fino a 10mila euro per chi acquista un’auto Byd rottamando la sua vecchia auto (Euro 5 o precedente). «Niente roulette di requisiti, niente slot di prenotazione, niente blackout di fondi», promette l’azienda con sede a Shenzhen.
La crisi del settore e l’ascesa di Byd
L’inserzione pubblicitaria non menziona esplicitamente né il governo né suoi esponenti. Ma il messaggio è chiaro: se gli incentivi statali non funzionano, ci pensiamo noi a venirvi incontro per acquistare un’auto (elettrica ma non solo). D’altro canto, non sono molti i marchi dell’automotive che in questo momento possono permettersi di apparire così spavaldi nella loro comunicazione. Con il comparto europeo in piena crisi – preso alla sprovvista da transizione all’elettrico, costi dell’energia e dazi – le principali case automobilistiche del vecchio continente faticano a tenere il passo dei nuovi concorrenti cinesi. E tra questi a spiccare è proprio Byd, che in Italia registra volumi di vendita in costante crescita da inizio anno e che, nonostante i dazi europei sulle importazioni da Pechino, ha superato in pochi mesi l’1% di quota di mercato.
