Garlasco, l’ex Ris Garofano rinuncia all’incarico per Andrea Sempio: «Mancata condivisione con la difesa»


L’ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, ha «rinunciato all’incarico di consulente tecnico» di Andrea Sempio, il 37enne indagato nella nuova indagine della Procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi. Lo si legge in una nota in cui si spiega che «la decisione di rinunciare all’incarico è maturata in conseguenza della mancata condivisione da parte della difesa» di Sempio «dei suggerimenti tecnico scientifici forniti dal Generale (…) in merito allo svolgimento dell’incidente probatorio e alla possibile estensione dei temi oggetto di perizia».
Garofano e la consulenza per i Sempio
Garofano, spiega di aver deciso di fare un passo indietro in quanto «ritiene che siano venuti meno i presupposti per il mantenimento del proprio incarico», incarico risalente al 2017, ai tempi della prima indagine archiviata. Ma Garofano rimane convinto dell’innocenza di Sempio: «sulla scorta di tutte le evidenze scientifiche acquisite, meriterebbe di essere scagionato dall’ipotesi di reato per la quale risulta indagato. L’ex comandante del Ris ritorna poi sugli «sconsiderati e gravi attacchi mediatici subiti negli ultimi giorni e relativi all’avvenuta ricezione di una somma di denaro, nell’aprile 2017» da parte di Sempio. L’ex comandante ribadisce che quel pagamento arrivo in ragione delle prestazioni professionali effettuate per la difesa. Si trattava, in particolare di una «consulenza genetico forense negli interessi della famiglia di Andrea Sempio» sulla scorta di documenti e atti che gli vennero forniti dalla famiglia stessa.
La fattura di 5 mila euro
Già ieri il nome di Garofano era tornato a circolare. Dalle carte dell’inchiesta sull’ex procuratore Mario Venditti era infatti emerso il pagamento da parte della famiglia di Sempio per la consulenza risalente al gennaio 2017. In quell’occasione, l’ex comandante dei Ris dichiarò di aver esaminato non solo la perizia De Stefano, ma anche la consulenza del genetista Pasquale Linarello. Quest’ultimo documento, però, all’epoca avrebbe dovuto trovarsi nel fascicolo segreto dell’inchiesta bis. «La relazione tecnica, datata 27 gennaio 2017, venne inviata a mezzo e-mail alla difesa, che apprezzò il contenuto, e ad essa fece seguito l’emissione della fattura n. 15/2017 per gli onorari maturati» afferma Garofano in merito al pagamento di 5 mila euro. Pertanto, chiude la nota, Garofano ha dato «mandato ai propri legali affinché procedano nelle competenti sedi giudiziarie nei confronti di coloro che lo hanno diffamato ipotizzando il suo coinvolgimento in vicende di rilevanza penale» e dalle quali l’ex comandante si dichiara del tutto estraneo.