Chiesto il processo per Maria Rosaria Boccia. L’accusa di stalking e lesioni sull’ex ministro Sangiuliano: l’elenco dei reati contestati dai pm


Rischia di finire a processo Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice di Pompei denunciata dall’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. I pm di Roma hanno chiesto il rinvio a giudizio per Boccia, alla quale vengono contestati i reati di stalking aggravato, lesioni, interferenze illecite nella vita privata. Nel lungo elenco di accuse rivolte a Boccia ci sono anche la diffamazione e le false dichiarazioni nel curriculum, in relazione all’organizzazione di alcuni eventi.
«Controllo della vita privata, pensieri suicidi». Le accuse
Già negli atti relativi alla conclusione delle indagini a suo carico, i pm di Roma contestavano a Boccia «condotte reiterate ossessive e di penetrante controllo della vita privata, professionale e istituzionale rivolte verso Sangiuliano». Un controllo oppressivo a tal punto da «cagionare nello stesso un perdurante e grave stato di ansia e paura che si estrinsecava in un forte stress, un notevole dimagrimento, pensieri suicidi». L’imprenditrice di Pompei aveva anche cercato di farsi nominare consigliere del ministro «per i grandi eventi». Era stata proprio la peripezia del suo decreto di nomina a far montare la polemica fuori e dentro il ministero della Cultura.
Le pressioni per sorvegliare lo smartphone di Sangiuliano
Secondo i pm l’imprenditrice campana non solo cercava di accreditarsi presso gli uffici del Mic, ma subissava anche l’ex ministro della Cultura di «plurime pressanti richieste di consegnarle il telefono cellulare, utilizzato dal Sangiuliano anche per i contatti istituzionali, per ispezionarlo, anche pretendendo la consegna di password o l’accesso da remoto». La donna voleva in ogni momento il controllo totale su Sangiuliano, con cui per un periodo ha portato avanti una relazione extraconiugale. Tra le misure ossessive messe in atto dalla 41enne ci sarebbero state anche alcune registrazioni di chiamate tra l’ex ministro e la moglie, che Boccia pretendeva di origliare.
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