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Francesca Albanese: «Rinnovo la mia stima alla senatrice Segre, non mi sono alzata per lei ma per l’uso strumentale del suo nome» – Il video

09 Ottobre 2025 - 11:36 Stefania Carboni
Il chiarimento della relatrice speciale Onu su X: «Così si svia il dibattito su genocidio, dalla normativa vigente, dall'analisi legale, che dovrebbero guidare il dibattito stesso». Nessuna menzione sulla «mancata lucidità» della sopravvissuta all'Olocausto

«Il mio commento al Tg1 per chiarire, ancora una volta, le ragioni della mia decisione di lasciare la puntata di In Onda. Spero vivamente che ora ci si possa dedicare a fare in modo che l’accordo per il cessate il fuoco a Gaza sia veicolo di pace vera e dignitosa per tutti». Con un video e una richiesta su X Francesca Albanese, la relatrice speciale Onu torna sulla questione Liliana Segre. Recentemente in un’intervista Albanese aveva dichiarato che la senatrice a vita, scampata all’Olocausto, non era lucida sulla questione del genocidio in corso a Gaza. Segre ha sempre condannato la situazione nella Striscia, precisando però le dovute cautele sull’uso del termine “genocidio”.

«Rinnovo la mia stima e porgo i miei saluti alla senatrice»

«Non ho lasciato la puntata di Onda alla pronuncia del nome della senatrice Segre, che ammiro e rispetto. Piuttosto dinanzi all’uso strumentale che si fa del suo nome e del suo vissuto, per sviare il dibattito su genocidio, dalla normativa vigente, dall’analisi legale, che dovrebbero guidare il dibattito stesso. Rinnovo la mia stima e porgo i miei saluti alla senatrice Segre», ha spiegato Albanese. Nessuna menzione sulla “scarsa lucidità” data alla senatrice nei giorni precedenti.

Le polemiche su Albanese

Le parole della relatrice arrivano dopo una certa indignazione cresciuta tra le fila del partito democratico e l’intervento sui media del figlio della senatrice, Luciano Belli Paci, che ha definito l’eroina dei pro-Pal«di quella categoria ahimè ampia di persone che io definisco “ossessionate da Liliana Segre”». E cita un precedente, ovvero lo scatto della giurista davanti al murale della senatrice a vita e la parola “Indifferenza“. «L’hashtag era #GazaGenocide, come a dire che le dichiarazioni fatte da Liliana Segre su Gaza fossero in contraddizione con il suo impegno di sempre a non voltarsi dall’altra parte. Evidentemente Albanese non aveva letto le parole di mia madre in cui afferma di provare repulsione per il governo Netanyahu e la destra fascistoide e razzista al potere oggi in Israele», ha ricordato il figlio.

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