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«La Stampa» di Torino finisce in mani venete? Elkann a un passo dalla vendita del giornale

11 Ottobre 2025 - 10:14 Ugo Milano
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La trattativa è in corso e potrebbe concludersi a breve: ecco chi potrebbe essere il nuovo proprietario

La Stampa, storico quotidiano di Torino, sta per finire in mani venete. Lo scrive Il Fatto Quotidiano, secondo cui il giornale del gruppo Gedi – di proprietà della famiglia Agnelli-Elkann – è a un passo dall’essere venduto a un nuovo proprietario, con la chiusura della trattativa che potrebbe arrivare già nei prossimi giorni. L’attuale editore de La Stampa – che controlla anche il quotidiano Repubblica, il secondo a maggior tiratura dopo il Corriere della Sera – ha rivelato che «esiste una manifestazione d’interesse, ma nulla di più» e che «la trattativa è in corso e ci sono buone possibilità che vada in porto».

Chi è il nuovo possibile proprietario de La Stampa

Il possibile nuovo proprietario de La Stampa, secondo quanto ricostruito dal Fatto, sarebbe la società Nem (NordEst Multimedia) di Enrico Marchi, presidente di Same e di Banca Finint. L’imprenditore guida una cordata che comprende altri nomi di punta del mondo delle imprese del Triveneto, tra cui la Confindustria di Udine e Vicenza, e che già aveva rivelato i quotidiani locali del Nord-Est della ex Finegril del gruppo Espresso, poi passati a Gedi.

I nodi della trattativa

Il nodo principale da sciogliere resta il prezzo d’acquisto dello storico quotidiano subalpino. Le voci parlano di una cifra tra i 50 e i 60 milioni di euro. E la testata, ricorda il Fatto, perde circa 12 milioni ogni anno. Ma a rallentare la trattativa sarebbe anche una condizione posta da John Elkann: il mantenimento della stampa del giornale nel suo centro tipografico per almeno i prossimi due anni.

Le trattative per la cessione di Repubblica

Repubblica, l’altro grande quotidiano edito dal gruppo Exor, potrebbe invece finire nelle mani di un gruppo greco. Si tratta di Ant1, controllato dalla famiglia di armatori Kyriakou, specializzato nel settore tv e radio, che vanta una copertura capillare in Grecia, Cipro, Romania, Ungheria, Polonia, Slovenia e Repubblic Ceca. E sarebbero proprio le emittenti radiofoniche del gruppo — ossia Radio Deejay, Radio Capital e M2o — ad aver suscitato l’interesse della famiglia Kyriajou. Quest’ultima starebbe sondando la partecipazione di altri investitori italiani, così da evitare di far finire l’intero gruppo editoriale in mani straniere.

Foto copertina: ANSA/Alessandro Di Marco | John Elkann, ceo del gruppo Exor

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