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Palermo, l’imprenditore antimafia indagato per truffa sui bonus edilizi

15 Ottobre 2025 - 09:26 Alba Romano
giuseppe piraino indagato truffa
giuseppe piraino indagato truffa
Giuseppe Piraino avrebbe incassato soldi per lavori mai conclusi

L’imprenditore antimafia palermitano Giuseppe Piraino è indagato per 15 truffe sui bonus edilizi. Per la maggior parte per il rifacimento delle facciate. L’indagine nasce dall’esposto della proprietaria di un appartamento a luglio 2023. Piraino era diventato anni fa uno dei più noti esponenti dell’antimafia per aver puntato il dito contro il racket del pizzo.

L’inchiesta

La donna ha presentato una denuncia nei confronti del costruttore, legale rappresentante della Mosina Costruzioni s.r.l.. Ovvero la società che si era aggiudicata i lavori di rifacimento della facciata del suo palazzo. L’assemblea condominiale aveva affidato a dicembre del 2012 le opere alla Mosina Costruzioni s.r.l. contando sul cosiddetto bonus facciate 90%. Contemporaneamente era stato stipulato il contratto di appalto. E, con bonifico, a fine 2021, il condominio aveva versato alla Mosina 26.715,93 euro, cioè il 10% della somma non coperta dal bonus statale. Dopo l’avvio dell’iter – con la certificazione di congruità delle spese sostenute che ammontavano a 267mila euro e la comunicazione dell’inizio lavori – l’amministratore di condominio ha reso noto all’Agenzia delle Entrate l’opzione scelta dello sconto in fattura del 90% con cessione dei crediti fiscali per «bonus facciate».

I lavori mai conclusi

Ma i lavori, che si sarebbero dovuti completare entro 120 giorni, non sono mai stati terminati. E la ditta si è limitata a montare i ponteggi e poco altro. Piraino, dunque, non avrebbe mai maturato il credito d’imposta a seguito della cessione da parte del condominio, visto che i lavori non erano stati portati a compimento. L’inchiesta, che ha passato in rassegna una serie di appalti della Mosina, ha accertato che il caso segnalato nella denuncia era tutt’altro che isolato. E che per il costruttore incamerare, attraverso il meccanismo dello sconto in fattura, crediti d’imposta illegittimi, in parte da cedere per monetizzarli ed in parte da usare in compensazione, era una prassi. Le truffe scoperte dalla Finanza sarebbero 15.