Il vescovo depresso molla tutto e si sposa, la verità a un anno dalle dimissioni: «La Chiesa insiste, ma il celibato fa più male che bene»


Un anno fa aveva dato le dimissioni dal suo incarico in Perù per motivi di salute, ma oggi la vicenda del vescovo tedesco Reinhold Nann ha assunto contorni molto diversi. Dietro la sua decisione non c’era tanto lo stress, ma per lo più una profonda depressione, nella quale il prelato stava sprofondando. A influire era stata la relazione che il vescovo aveva dovuto tenere segreta con una donna, finché non ha ceduto. A un certo punto non ce l’ha fatta più e con quella ragazza, conosciuta in questi anni in Perù, il vescovo ha voluto seguire progetti lontani dalla vita ecclesiastica. I due si sono già sposati. Per il momento con rito civile, ma chissà che una volta ricevuta la dispensa da papa Leone non ci possa essere anche una cerimonia religiosa.
La depressione e il matrimonio
É stato lo stesso vescovo ad ammettere la profonda crisi interiore che lo stava consumando: «Più in alto salivo, più chiara era l’estensione degli abissi, delle tragedie, degli abusi, della mediocrità e delle bugie per me. Ho visto troppo, e mi ha inorridito e depresso. Stavo diventando sempre più solo e superficiale». Per uscire da questa spirale negativa, Nann ha preso la decisione più difficile: lasciare la carriera episcopale, che lo aveva portato a guidare la prelatura di Caravelì, e mettere su famiglia con la donna di cui si è innamorato. E ora che si è tolto questo peso, il vescovo 65enne, originario di Friburgo, critica duramente il celibato.
Le critiche al celibato
Parlando del suo caso, Nunn ha spiegato che «la depressione era la ragione», ma «l’amore era la causa» e ha aggiunto che l’insistenza della Chiesa a mantenere il celibato alla fine fa «più male che bene». Su questo tema, il vescovo si era scontrato in passato con un suo compagno di seminario, l’arcivescovo Georg Gänswein, storico segretario di Benedetto XVI e strenuo oppositore dell’abolizione del celibato. In Germania, il Paese d’origine dei due, la questione del celibato è da tempo al centro di tante discussioni, anche per le tensioni che negli ultimi anni hanno agitato le diocesi, colpite dalla carenza del clero, dalla secolarizzazione e dall’eredità degli scandali di abusi si sono fatte sentire.
La carriera ecclesiastica di Reinhold Nann
Il tema degli abusi aveva toccato anche il vescovo Nann, che nel 2020 aveva accettato nella diocesi un sacerdote sotto inchiesta per abusi sessuali, apparentemente scagionato da un processo vaticano, ma non dalla giustizia civile. Nello stesso anno, il prelato era stato colpito da un’altra bufera mediatica, quando aveva autorizzato i preti a confessare i fedeli per telefono, un provvedimento poi annullato su intervento della Santa Sede. Non sono comunque mancati incarichi di rilievo: durante il suo mandato, Nann è stato presidente della Caritas Perù e membro della Commissione episcopale per la protezione dei minori.