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Filippo Turetta fuori dal carcere prima dei 50 anni? L’ergastolo, l’appello e i permessi: cosa può ottenere già fra 8 anni

21 Ottobre 2025 - 22:42 Ugo Milano
Il primo permesso premio, la semilibertà, il fine pena. Ecco gli sconti a cui potrà accedere l'assassino di Giulia Cecchettin, al di là dell'esito dell'appello

Un processo di appello a Filippo Turetta potrebbe riconoscere le aggravanti della crudeltà e dello stalking, escluse dai giudici in primo grado, ma non aumentare gli anni della pena, che è già l’ergastolo. Semmai la corte potrebbe decidere per un periodo di isolamento diurno. Sarebbe un atto dal valore simbolico, per cui i legali che rappresentano la famiglia Cecchettin stanno insistendo e a cui lo stesso Turetta ha già comunicato di voler rinunciare. Non è chiaro se la procura generale di Venezia vorrà fare lo stesso, ritirando la richiesta già presentata per un processo di secondo grado in corte d’Assise d’Appello. A prescindere dagli esiti dell’eventuale appello, come spiega il Gazzettino, Turetta potrà usufruire dei permessi e sconti di pena previsti dalla legge, nell’ottica della finalità rieducativa che vale anche per gli ergastolani.

Il primo permesso tra meno di 10 anni

A patto che mantenga la buona condotta in carcere, Turetta potrebbe richiedere il primo permesso premio dopo 10 anni. Considerando il periodo di carcerazione preventiva, il 23enne è recluso dalla fine del 2023 e potrebbe avanzare la richiesta in tempo per passare con i familiari il natale del 2033. Il permesso premio è vincolato alla valutazione del magistrato di sorveglianza, che può concederlo o meno in base anche alle relazioni dell’istituto penitenziario. Dev’essere accertata la non pericolosità sociale e l’assenza di rischio di fuga. Altre condizioni sono il ravvedimento e l’assolvimento ai risarcimenti economici nei confronti della parte civile.

La semilibertà dopo 20 anni di pena

Una volta scontati i primi 20 anni di pena, Turetta potrà chiedere la semilibertà, che gli permetterebbe di lavorare o studiare fuori dal carcere, con l’obbligo di rientrare per la notte. Anche in questo caso dovrà dimostrare di aver mantenuto i requisiti e scongiurare ogni preoccupazione sul rischio di evasione. La semilibertà potrebbe diventare libertà condizionale dopo altri 6 anni, come previsto per tutti i condannati, a quel punto Turetta avrebbe 48 anni e potrebbe definitivamente lasciare il carcere. Una prospettiva che potrebbe arrivare anche con 5 anni di anticipo se verrà riconosciuta la liberazione anticipata, che sconta 45 giorni di pena ogni 6 mesi a chi ha una buona condotta in carcere. Dopo altri 5 anni dalla liberazione condizionale, in cui dovrà vivere secondo le regole della libertà vigilata, potrà considerarsi un cittadino libero a tutti gli effetti.

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