L’ospedale sbaglia le cure, il neonato rimane invalido per tutta la vita: «Pagate 4 milioni di risarcimento»


La «Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma» e l’Irccs San Gerardo dovranno pagare 4 milioni e 600 mila euro alla famiglia di un neonato per cure sbagliate. La sentenza del tribunale civile parte nel marzo 2011. Il bambino era nato con una malattia metabolica, iperammoniemia, un difetto del ciclo dell’urea che porta a un accumulo di ammoniaca nel sangue, tossica per il cervello. I sintomi erano emersi subito dopo la nascita. In uno dei tanti documenti clinici agli atti del processo era citato espressamente il «rischio metabolico». Ma i medici hanno sbagliato diagnosi e quando dopo 3 giorni se ne sono resi conto era ormai troppo tardi.
Il neonato di Monza
Il ragazzo oggi ha 14 anni. Ha riportato danni cerebrali gravissimi. Ha già subito un trapianto di fegato e ha bisogno di cure e assistenza medica. L’Inps lo ha dichiarato invalido al 100%. Ha l’indennità di accompagnamento. Secondo il giudice Carlo Albanese del Tribunale di Monza, che ha accolto il ricorso del legale della famiglia, l’avvocato Bruno Sgromo, è accaduto tutto per un errore dei medici. Perché avevano tutti gli elementi per formulare la corretta diagnosi. Per il giudice «un tale mancato tempestivo intervento ha avuto un ruolo fondamentale nella gravità del danno». Non solo.
Il consulto
Il Tribunale monzese non ha compreso perché non sia stato avvisato per un consulto il «Centro malattie metaboliche» presente al San Gerardo. «Solo successivamente all’inquadramento neurologico effettuato, che aveva evidenziato una sofferenza cerebrale diffusa da iperammoniemia, è stato contattato il Centro malattie metaboliche e, purtroppo, solo qualche giorno dopo è stata iniziata la terapia corretta», quando però non c’era più niente da fare. «L’inizio più precoce della terapia avrebbe portato ad una detossificazione precoce, rallentando l’accumulo dei livelli di ammonio nel sangue e riducendo così proporzionalmente il danno encefalico», conclude il tribunale.