Chiamano Flavio Briatore per la cena e finiscono in periferia a Torino. È scontro con l’altro Crazy Pizza: «Ma sono qui da 25 anni»


Chiamate e prenotazioni, ma clienti che non arrivano e tavoli che restano vuoti. È questo il clima che da settimane accompagna la storica Crazy Pizza di Torino, aperta da 25 anni in zona Pozzo Strada da Paolo Anastasio, dopo l’arrivo della pizzeria omonima di Flavio Briatore in centro città. Il problema, fatto emergere da Torino Cronaca, si è sviluppato in un vero e proprio duello a colpi di telefonate tra i due locali: quello popolare aperto da 25 anni in via Vandalino 56 e quello più chic di via Pietro Micca. «Da settimane sono subissato da chiamate di chi vuole prenotare un tavolo, ma non da me, da Briatore. Mi tocca controllare chi davvero voleva venire da me». Anche Google contribuisce alla confusione: cercando Crazy Pizza Torino compare il locale di Anastasio, ma molti clienti ci finiscono pensando di aver prenotato al locale glamour.
La richiesta di cambiare nome alla pizzeria
L’appello di Anastasio è chiaro: «Fate attenzione prima di chiamare e controllate l’indirizzo della pizzeria che state contattando. Comunque, venite a provare la mia pizza: costa meno ed è buonissima». La querelle, però, ha assunto anche una dimensione legale. Anastasio racconta di aver ricevuto una pec dai legali della società Majestas, proprietaria del marchio Crazy Pizza di Briatore, che gli chiedono di cambiare nome al locale. «Mi dicono di essersi detti disponibili a coprire le spese per modificare l’insegna, ma la mia pizzeria si chiama così da 25 anni, ben prima che arrivasse Briatore, tutti la conoscono così. Certo all’epoca non ho pensato di registrare nulla, era un nome e basta. Ora sentirò anch’io il mio avvocato», spiega Anastasio, amareggiato. Ora bisognerà capire se la battaglia si risolverà in tribunale o con un accordo tra le parti, mentre i clienti dovranno iniziare a fare più attenzione quando chiamano per prenotare un tavolo.