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Il senso dell’informazione, il primo corso di giornalismo dedicato alle persone con sordocecità – La gallery

22 Ottobre 2025 - 13:07 in collaborazione con  Lega del Filo d'Oro
Il 22 ottobre, nella Giornata Europea della Sordocecità, Open e Lega del Filo d’Oro lanciano un ciclo di workshop giornalistici dedicati alle persone con sordocecità. L’obiettivo è coinvolgerle direttamente nel racconto rendendole protagoniste attraverso l’uso diretto degli strumenti della cronaca e del fact checking

Le persone con disabilità sono spesso raccontate dai media con pregiudizio, stigma o pietismo. D’altra parte, molte notizie che potrebbero essere interessanti per queste persone e per le loro famiglie non ricevono il giusto spazio e si perdono nel flusso dell’agenda politica. O capita che i media rilancino informazioni scorrette o non verificate riguardanti la disabilità. 

Per migliorare la narrazione giornalistica e superare stereotipi e linguaggi inappropriati, Open, in collaborazione con Lega del Filo d’Oro, organizzazione di riferimento per le persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale in Italia, ha organizzato un ciclo di workshop di giornalismo rivolto a persone sordocieche. L’obiettivo è coinvolgerle direttamente nel racconto, rendendole protagoniste delle storie attraverso gli strumenti del giornalismo, con momenti di discussione ed esercizi pratici.

Un percorso iniziato nella seconda metà di giugno e che si concluderà a novembre nella redazione milanese di Open. 

Sono coinvolti cinque utenti della Lega del Filo d’Oro: Francesco Mercurio, avvocato e presidente del Comitato delle Persone Sordocieche, Stefano Ciccarelli, giornalista, Marco Ke, influencer e attivista nella comunità sorda, Samantha Marsili, docente universitaria, e Francesca Donnarumma, laureata in giurisprudenza e membro del Comitato delle Persone Sordocieche. Insieme a loro, operatrici della Fondazione e interpreti della Lingua dei Segni Italiana (LIS). 

I primi due laboratori si sono svolti a Osimo, nelle Marche, al Centro Nazionale della Lega del Filo d’Oro. Gli incontri, tenuti dalla vicedirettrice di Open Serena Danna e dalla social media manager del giornale Benedetta Grandinetti, si sono concentrati su come si racconta una storia, dalla notizia al linguaggio, con particolare attenzione ai diversi formati: un sito, un giornale o un account social. A seguire, a settembre, un modulo sul fact-checking e la verifica delle notizie, tenuto dal vicedirettore David Puente. Quello della verifica delle notizie è un tema che si intreccia con il quotidiano delle persone sordocieche. «Capita spesso che circolino notizie non corrette, ci sono tanti pregiudizi e c’è dello stigma», ha infatti spiegato Samantha Marsili, una delle partecipanti del corso. 

L’ultimo incontro tematico è stato quello dedicato al giornalismo politico, a cura della vicedirettrice Sara Menafra. Prima del laboratorio frontale, il gruppo di partecipanti è stato accompagnato da Menafra e dal direttore di Open, Franco Bechis, a Roma in una visita a Montecitorio, con un percorso guidato appositamente accessibile per persone con disabilità visive e uditive. In quell’occasione gli studenti hanno visitato la sala stampa e conosciuto il presidente dell’associazione Stampa parlamentare, Adalberto Signore. La giornata si è chiusa con un colloquio con il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, che ha mostrato loro il tricolore tattile che a lungo è stato esposto nel Transatlantico di Montecitorio.

Il ciclo di workshop si concluderà a novembre, nella redazione di Open a Milano, con la consegna degli attestati di partecipazione e l’incontro con l’editore Enrico Mentana

Le immagini del progetto

A partire da oggi, su Open vi racconteremo tutte le tappe di questo progetto. Non un corso tradizionale di giornalismo, ma un percorso formativo condiviso e di apprendimento reciproco, con l’obiettivo di promuovere un racconto più equilibrato e inclusivo della sordocecità e dare alle persone coinvolte gli strumenti indispensabili per raccontare le storie che li riguardano. Come ha affermato Francesca Donnarumma, studente del corso, ad oggi l’ostacolo più grosso a una narrazione corretta della disabilità è ancora “la poca conoscenza”: “C’è bisogno di continuare a parlare di queste tematiche, di fare chiarezza e far conoscere la vera realtà delle persone con disabilità e delle persone sordocieche. L’unico modo è accendere consapevolezza”. Ma questo è un lavoro che dovrebbero fare anche “le persone sordocieche, oltre che i canali di comunicazione”.