L’ira di Putin su Trump: «Sanzioni Usa atto ostile e inutile». E minaccia rappresaglie «schiaccianti» se Kiev avrà i Tomahawk – La diretta

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aperto a un possibile congelamento del fronte di guerra come primo passo verso un accordo di pace. Durante una visita in Norvegia mercoledì 23 ottobre, ha definito «un buon compromesso» l’ipotesi di fermare le ostilità lungo le linee attuali. Ha poi precisato che non si tratterebbe di una resa ma di un cessate il fuoco «necessario per avviare qualsiasi trattativa». Zelensky ha aggiunto di averne parlato anche con il presidente statunitense Donald Trump. Intanto secondo quanto affermato da Kiev è arrivato il via libera all’invio del sistema Patriot per gli ucraini. E questo aspetto, aggiunto alle nuove sanzioni arrivate da Bruxelles e dalla stessa Washington sui colossi del petrolio russi, irrita non poco Mosca. Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha scritto su Telegram che gli Stati Uniti «sono ormai gli avversari dichiarati». Mentre Putin ha escluso radicalmente una trattativa, se le condizioni dovessero rimanere queste: «Abbiamo rispetto per il nostro Paese».
Putin esclude le trattative: «Nessun Paese fa mai niente sotto pressione»
Secondo Putin, il cambio di passo di Trump sulle sanzioni sarebbero un tentativo di mettere pressione su Mosca. «Nessun Paese che abbia rispetto di se stesso fa mai niente sotto pressione», ha commentato escludendo di fatto la possibilità che in queste condizioni la Russia possa scendere a patti. Non solo. Il leader del Cremlino ha anche promesso una reazione militare forte, nel caso in cui l’Ucraina dovesse lanciare i missili americani Tomahawk: «Attaccheremmo in maniera molto forte, se non schiacciante».
Putin contro Trump: «Nuove sanzioni? Atto ostile, e non serviranno a nulla»
Le nuovi sanzioni alla Russia ordinate dagli Stati Uniti contro le compagnie energetiche Rosneft e Lukoil «sono un atto ostile». Non usa mezzi termini Vladimir Putin per criticare la decisione di Donald Trump di aumentare la pressione sul Cremlino nel tentativo di costringerlo a sedersi al tavolo e raggiungere un accordo di cessate il fuoco. Secondo il leader russo, la decisione non solo sarebbe negativa per le relazioni tra Mosca e Washington ma soprattutto non porterebbe «nessun vero impatto sull’economia russa». Anzi, il vero impatto devastate potrebbe averlo sul resto del mondo: «Un brusco calo della quantità di petorlio russo sul mercato porterà a un aumento dei prezzi».
Zelensky: «La Russia ha paura che l'Ue prenda decisioni sugli asset congelati»
«La Russia ha molta paura che l’Ue prenda una decisione sull’uso degli asset congelati, può darci la possibilità di vincere e non solo difenderci». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a Bruxelles. «Oggi siamo più vicini a usare questi asset, in un modo o nell’altro, spero che prendano oggi questa decisione politica, è una decisione grossa», ha detto sottolineando di prevedere tre tranche per la spesa dei fondi, in Ucraina, in Europea e negli Usa. E su un eventuale piano di pace dichiara: «Bisogna partire dal cessate il fuoco. Se la Russia è pronta a dialogare, lo siamo anche noi. Questo è il piano. Il piano inizia dal cessate il fuoco, anzi inizia con la volontà di sedersi e parlare, non di restare fermi e combattere usando qualsiasi tipo di missile contro i bambini e i civili».
Giornalisti uccisi da raid russo a Kramtorsk
A Kramatorsk le Forze armate russe hanno colpito con un drone un’auto che trasportava una troupe televisiva del canale ucraino ”Freedom’‘, uccidendo la giornalista Olena Hubarova e l’operatore Yevhen Karmazin e ferendo il giornalista Oleksandr Kolychev. Lo riporta il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sul proprio canale Telegram. Zelensky ha ricordato un altro attacco deliberato di un drone russo, a causa del quale è morto il fotoreporter francese Anton Lallican, mentre il suo collega ucraino Heorhiy Ivanchenko è rimasto ferito. Finora i russi hanno ucciso 135 operatori dei media. «Questi non sono incidenti o errori, ma una strategia consapevole della Russia, mirata a mettere a tacere tutte le voci indipendenti che raccontano al mondo i crimini di guerra della Russia in Ucraina», ha sottolineato Zelensky. «Esorto tutti nel mondo, in particolare i giornalisti, le organizzazioni per la protezione dei media, i rappresentanti speciali delle Nazioni Unite e dell’Osce, tutti i governi e le istituzioni, a sostenere la difesa dell’Ucraina e tutte le forme di pressione sulla Russia che possano aiutare a porre fine a questa guerra il più rapidamente possibile», ha concluso.
Mosca: «Risposta dolorosa se l'Ue confisca i nostri asset congelati»
«Qualsiasi iniziativa di confisca da parte di Bruxelles innescherà sicuramente una risposta dolorosa». Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, a proposito dell’eventualità che l’Ue confischi gli asset russi congelati. «Agiremo nel pieno rispetto del principio di reciprocità nelle relazioni internazionali, partendo dai nostri interessi e dalla necessità di risarcire il danno arrecato alla Russia», ha aggiunto Zakharova.
Zelensky ai leader Ue: «Anche voi avete armi a lungo raggio»
«Le armi a lungo raggio non sono solo negli Stati Uniti: anche alcuni paesi europei ne dispongono, compresi i Tomahawk. Stiamo già parlando con i Paesi che possono aiutare». Lo ha detto Volodymyr Zelensky rivolgendosi ai leader Ue al Consiglio Europeo. «Dobbiamo utilizzare i beni congelati russi – ha aggiunto il presidente ucraino – in modo tale che la Russia capisca che sta pagando per la propria guerra. Vi chiedo quindi di prendere una decisione il prima possibile: i beni russi devono essere utilizzati appieno per difenderci dall’aggressione russa».
Mosca: «Aperti a contatti con il Dipartimento di Stato Usa»
«Il ministero degli Esteri russo è aperto a proseguire i contatti con il Dipartimento di Stato americano, in conformità con gli accordi raggiunti durante la conversazione telefonica del 16 ottobre tra i presidenti russo e statunitense». Queste le parole della portavoce della diplomazia di Mosca, Maria Zakharova, commentando le ultime dichiarazioni di Donald Trump e in particolare quelle sulla cancellazione di un possibile incontro tra Putin e Trump a Budapest nel prossimo futuro. Lo riporta la Tass.
Kiev: Trump ha dato il via libera all'invio di Patriot
Donald Trump ha dato il suo ok al trasferimento dei sistemi di difesa aerea Patriot a Kiev. Lo afferma il capo dell’ufficio presidenziale, Andriy Yermak, in un’intervista rilasciata a Rbc-Ucraina . «La cosa più importante è che Trump abbia dato il via libera, quindi le questioni in questo senso sono per lo più tecniche», ha dichiarato il responsabile dell’ufficio presidenziale ucraino. Sui Tomahawk «il dialogo è in corso e non direi che questa porta sia chiusa»
Gli attacchi sul campo in Ucraina
Intanto, sul terreno, la guerra continua. Nella notte droni russi hanno colpito Kiev e Kharkiv, causando feriti, tra cui alcuni bambini. A Belgorod, in territorio russo, un civile è morto in un attacco di ritorno con droni. Un’esplosione ha devastato una fabbrica militare a Kopeysk, negli Urali, provocando almeno nove morti secondo le autorità locali. Zelensky insiste sulla necessità di «fermare l’escalation e proteggere i civili», ma ribadisce che la pace, per ora, resta lontana. «Abbiamo bisogno di più pressione sulla Russia e di un cessate il fuoco realistico. Solo così — ha detto — potremo trasformare questo conflitto in un negoziato».
Medvedev attacca Trump: «Si è imbarcato sul sentiero di guerra»
La risposta russa non si è fatta attendere. Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, ha scritto su Telegram che gli Stati Uniti «sono ormai gli avversari dichiarati della Russia». Il «pacificatore Trump» si è «imbarcato sul sentiero di guerra». L’ex presidente russo ha definito le ultime decisioni di Washington — in particolare le nuove sanzioni energetiche — come «un atto di guerra contro la Russia». Medvedev ha ironizzato sulle possibili giustificazioni americane, secondo cui Trump avrebbe ceduto alle pressioni del Congresso: «Non cambia nulla. Le scelte dimostrano che gli Stati Uniti hanno scelto la via del confronto». Parole che confermano il clima di tensione crescente tra Mosca e Washington, proprio mentre Zelensky prova a rilanciare l’idea di una tregua sul campo.
Washington come l'Ue: sanzioni contro le compagnie Rosneft e Lukoil
Parallelamente, gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni alle compagnie energetiche russe Rosneft e Lukoil, accusando il Cremlino di «continuare una guerra insensata». Il segretario al Tesoro ha annunciato che seguirà un «sostanziale aumento delle misure economiche» nelle prossime settimane. A Washington, Donald Trump ha smentito le notizie secondo cui gli Stati Uniti avrebbero autorizzato Kiev a usare missili a lungo raggio. «Ci vuole un anno per imparare a maneggiarli. Non li useremo noi e non possono farlo loro», ha detto, ribadendo di aver rinviato un incontro con Vladimir Putin ma di essere «pronto a vederlo in futuro».
Le nuove sanzioni europee su gas e petrolio
Mentre la diplomazia discute di compromessi, l’Unione europea approva il suo diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le nuove misure colpiscono in particolare il settore dell’energia, limitando l’export di gas naturale liquefatto (Gnl) e la libertà di movimento dei diplomatici russi nei Paesi membri. «È un grande giorno per l’Europa e per l’Ucraina», ha commentato il ministro degli Esteri danese Lars Løkke Rasmussen, sottolineando che «l’impatto sarà concreto». Zelensky è arrivato a Bruxelles per il Consiglio Europeo di oggi, giovedì 23 ottobre. Da subito, ha ringraziato i Ventisette e ha esortato altri Paesi ad aggiungersi alle misure restrittive. «Queste sanzioni sono cruciali, dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia. È un segnale forte anche per il resto del mondo», ha detto. L’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas ha aggiunto che le restrizioni «stanno rendendo sempre più difficile per Putin finanziare questa guerra».
