L’avvocato dell’ex pm Venditti implora il ministro Nordio, l’ultimo sequestro scoperto online: «Su Garlasco saltate tutte le regole: vogliono demolirlo»

Su Garlasco sono saltate tutte le più «elementari regole processuali e la stessa Costituzione». La denuncia parte ancora una volta dall’avvocato Domenico Aiello, che assiste l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti indagato dalla procura di Brescia. Proprio lui è stato oggetto di un nuovo provvedimento di sequestro dei suoi pc, smartphone e vari dispositivi di memoria. Provvedimento che però Aiello sostiene di aver scoperto solo leggendo i siti dei giornali. «Tutto avviene a mezzo media e stampa dispiegate massicciamente a supportare le fazioni in campo».
Il sequestro scoperto dai giornali
In una nuova lettera al ministro della Giustizia Carlo Nordio, l’avvocato di Venditti si lamenta di una «vera campagna demolitoria senza regole» contro il suo assistito. La notizia del decreto dell’ultimo sequestro non gli sarebbe ancora arrivata, ma questo sarebbe l’ennesimo dopo i vari annullamenti del Tribunale del Riesame: «Sarebbe il terzo decreto di sequestro sui beni del dott. Venditti, indagato per corruzione in atti giudiziari da corruttore ignoto». I sospetti dei magistrati di Brescia è che Venditti possa aver insabbiato le indagini su Andrea Sempio per il delitto di Chiara Poggi in cambio di denaro.
I tre sequestri di pc e smartphone di Venditti
Secondo Aiello contro Venditti c’è una «aggressione senza precedenti». E ricorda a Nordio i vari attacchi contro il suo cliente: «Il primo decreto di sequestro è stato annullato dal riesame di Brescia, siamo in attesa di conoscere le motivazioni, il secondo Sequestro è stato gravato da istanza di Riesame e siamo da settimane in attesa: il Tribunale non ha potuto fissare udienza per omesso deposito degli atti da parte della Procura di Brescia, la stessa che avrebbe emesso un terzo, ripeto terzo Sequestro (o altro provvedimento), sempre sui medesimi beni già detenuti dagli inquirenti da fine settembre scorso».
Il Tribunale di Brescia «ha ordinato, decidendo il primo riesame, la restituzione degli apparati e l’inutilizzabilità di ogni informazione nelle more estratta. Decisione inutile vista l’aggressione in corso, senza precedenti. La difesa è costretta a misurarsi con l’ignoto, e con la stampa che ha notoriamente ben altri pur legittimi scopi».
L’appello al ministro Nordio
Aiello arriva a «implorare» Nordio: «È necessario sottrarre la critica di un Giudicato al “furor di Popolo”. È necessario ripristinare rispetto e decoro per la Giustizia. È necessario garantire l’indagato di fronte a tali abusi. Addirittura, pare sia in corso tra Pavia (incompetente) e Brescia una ampia indagine, senza confini o termini, sulle diverse indagini condotte in passato dall’ex Procuratore aggiunto, una vera campagna demolitoria in assenza di regole, rispetto e di notizie criminis».
