San Donato Milanese, la Sms Group e l’ultimatum al lavoratore con la Legge 104: «O ti trasferisci in Friuli o sei fuori». E i dipendenti scioperano

Da diciotto anni lavorava nella stessa azienda, la Sms Group di San Donato Milanese, multinazionale tedesca della siderurgia con 80 dipendenti in Italia. Ora si trova a casa, con una lettera di licenziamento in mano. C.M., 58 anni, logistic manager, assiste la madre malata grazie ai benefici della Legge 104. A lui, come a due colleghe, l’azienda ha comunicato il trasferimento a Tarcento, in provincia di Udine. Ma con una clausola: o accetta il trasferimento rinunciando ai permessi della 104, oppure viene licenziato. Martedì 21 ottobre la decisione è diventata ufficiale. Il manager è stato convocato in direzione, insieme al responsabile del personale. «Mi hanno detto che o andavo in Friuli o mi licenziavano», racconta al Corriere. Poi l’allontanamento immediato: «Sono uscito dai cancelli con gli scatoloni».
La protesta dei colleghi
Da quel giorno i colleghi hanno deciso di scioperare un’ora ogni pomeriggio, dalle 14 alle 15. Un gesto di solidarietà che prosegue da oltre una settimana. «Giovedì eravamo in settanta, quasi il 90% del personale», spiegano i lavoratori. Anche chi lavora in smart working ha aderito simbolicamente. L’obiettivo è chiaro: «Chiediamo il reintegro dei tre colleghi e l’apertura di un confronto serio». C.M., che vive a Milano con la compagna e la figlia universitaria, è preoccupato. «Mi mancano tre anni alla pensione. A 59 anni dove trovo un altro lavoro? Se resto senza contributi, andrò in pensione a 67».
Le richieste dei sindacati
La Fiom Cgil ha preso in carico la vertenza. Il segretario milanese Andrea Torti parla di una situazione «grave e inaccettabile». «L’azienda finora ha opposto un muro di gomma. Chiediamo l’apertura immediata di un tavolo di trattativa con la presenza di una parte istituzionale». Torti ha informato anche il sindaco di San Donato, chiedendo che il Comune intervenga per favorire il dialogo. «Non è accettabile che un lavoratore venga messo alla porta per aver esercitato un diritto riconosciuto dalla legge», commenta.
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Il clima crescente di incertezza in azienda
In azienda cresce la tensione. Sulle vetrate della sede di via XXV Aprile campeggia la scritta “uffici in locazione”, segno di un possibile ridimensionamento. I lavoratori temono che l’azienda voglia chiudere o delocalizzare il reparto logistico. «Ci dicono che il bilancio è in utile – racconta un dipendente – ma nessuno parla chiaro». Un altro aggiunge: «Abbiamo bisogno di serenità, invece viviamo nell’incertezza. Qui tutti si guardano intorno in cerca di un’alternativa». La Sms Group, contattata dai sindacati e dai giornalisti, non ha rilasciato dichiarazioni. Ma fuori dai cancelli di San Donato, ogni giorno, il presidio continua. Un’ora di sciopero, per chiedere giustizia per un collega che, oltre al lavoro, si prende cura di sua madre.
