Garlasco, Roberta Bruzzone segnalata all’Ordine. Poi replica: «Mai fatta una diagnosi su Stasi»

Oltre ai recenti sviluppi sul caso Garlasco, che vedono protagonisti Andrea Sempio e la sua famiglia, anche i commenti e gli interventi televisivi che ne sono seguiti hanno alimentato nuovi attriti tra professionisti del settore. Il 29 ottobre, l’avvocato Marco Felipe Perfetti annuncia di aver segnalato la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone all’Ordine degli Psicologi delle Marche, accusandola di aver danneggiato l’immagine della professione con le sue dichiarazioni proprio sul caso Garlasco. Sui social si contesta una sua presunta diagnosi psichiatrica fatta su Alberto Stasi. La replica di Bruzzone arriva diverse ore dopo su Facebook: «Non è vero. Non l’ho mai fatto, né mai l’ho dichiarato».
L’accusa dell’avvocato Marco Felipe Perfetti
Con un post pubblicato su X, l’avvocato Perfetti annuncia di aver inviato, insieme ad altre persone, una segnalazione formale all’Ordine di competenza contro la psicologa:
Abbiamo inviato all’Ordine degli Psicologi delle Marche una segnalazione con richiesta di avvio di un procedimento disciplinare nei confronti di Roberta #Bruzzone. Le sue parole, che sono ormai un trend, ledono gravemente l’immagine di chi svolge questa professione. #Garlasco

La replica della psicologa Roberta Bruzzone
Diverse ore dopo, Bruzzone pubblica un lungo post su Facebook nel quale nega le accuse, citando la presunta «diagnosi psichiatrica» su Stasi a lei attribuita:
FACCIAMO CHIAREZZA, UNA VOLTA PER TUTTE.
Mi è appena giunta notizia che un gruppo di individui avrebbe inviato segnalazioni al mio Ordine professionale sostenendo che io abbia formulato una diagnosi psichiatrica su Alberto Stasi. Bene: non è vero. Non l’ho mai fatto, né mai l’ho dichiarato.

Nel post, precisa:
Io ho espresso un’analisi comportamentale e personologica su basi documentali, giudiziarie e forensi, come è mio pieno diritto e dovere professionale quando commento un caso di pubblico dominio. E se davvero dovesse arrivarmi un esposto, non avrò alcuna difficoltà a produrre — una per una — tutte le sentenze già passate in giudicato, che parlano da sole:
- le due condanne in primo e secondo grado per detenzione di materiale pedopornografico,
- la sentenza della Cassazione, che non nega la presenza di quel materiale, ma si limita a discutere la fruizione attiva,
- la consulenza informatica disposta dai periti Vitelli, che documenta in modo inequivocabile quantità e tipologia di materiale sessualmente abnorme,
- e infine le relazioni ufficiali dei periti del Tribunale di Sorveglianza, che descrivono chiaramente un interesse ossessivo per contenuti pornografici raccapriccianti e violenti.
Tutta documentazione pubblica, giudiziaria, agli atti. Niente opinioni. Solo fatti.
Concludendo, la psicologa avverte che chi la accusa di aver violato il codice deontologico «dovrà assumersi ogni responsabilità», aggiungendo che eventuali esposti infondati «potranno essere perseguiti in sede giudiziaria», annunciando dunque la possibilità di azioni legali:
Chi oggi cerca di screditarmi con accuse infondate e diffamatorie, dovrà presto assumersi ogni responsabilità delle proprie parole e delle proprie azioni.
La disinformazione non è libertà di parola. È fango. E come sempre, verrà lavato via dai fatti.
Ovviamente, visto che gli esposti infondati possono essere perseguiti in sede giudiziaria, con gli autori di tali segnalazioni avremo modo di riparlarne davanti a un giudice.
La controreplica di Perfetti
Dopo aver letto il post di Bruzzone, condiviso da un utente su X, Perfetti commenta l’intervento della psicologa:
Forse Bruzzone dovrebbe ritornare a studiarsi il Codice Deontologico. Le cose non stanno affatto come le racconta lei. Questi post sono tentativi intimidatori che non ci toccano affatto. Anzi, ci fanno capire quanto sia necessario proseguire.

Una controreplica che, nonostante la risposta della criminologa e psicologa forense, conferma l’intenzione dell’avvocato Perfetti di portare avanti le contestazioni nei confronti di Roberta Bruzzone.
