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Crolli alla Torre dei Conti, salvato Octay Stroici, l’operaio rimasto per ore sotto le macerie: è in gravi condizioni – Il video

03 Novembre 2025 - 22:40 Giulia Norvegno
Il massaggio cardiaco subito dopo il recupero. Insieme a lui quattro persone che lavoravano al cantiere sono state salvate. Il racconto: «Ho sentito un boato ed è venuto tutto giù, è crollato tutto»

È stato salvato Octay Stroici, 66 anni, di nazionalità rumena, ancora sotto le macerie dopo il crollo di una parte della Torre dei Conti, in largo Corrado Ricci, vicino ai Fori Imperiali a Roma. Quattro operai, suoi colleghi, sono stati soccorsi. L’incidente è avvenuto oggi, 3 novembre, alle 11:20, mentre l’edificio era in fase di ristrutturazione. L’uomo è rimasto vigile e ha collaborato con i soccorritori, per tutto il tempo ma si trova ora in gravissime condizioni. Il salvataggio, su cui sono state impiegate 140 persone, è arrivato intorno alle 22.30. Un lungo applauso ha accompagnato il soccorso nel momento in cui l’uomo è uscito dalla finestra della torre.

Le condizioni di Octay Stroici

Secondo quanto si apprende da fonti sanitarie l’operaio estratto dalle macerie avrebbe avuto un arresto cardiaco appena entrato nell’ambulanza, stabilizzato è stato poi portato in ospedale. Octay è stato portato all’interno dell’ambulanza diretta verso l’Umberto I di Roma, scortata dalla polizia. Secondo quanto riferito dall’Agi l’uomo ha ricevuto un massaggio cardiaco a bordo del mezzo. La prognosi resta riservata. Continua ancora il lavoro dei vigili del fuoco, per la messa in sicurezza del sito. Octay era a un passo della salvezza dopo il primo crollo, il secondo cedimento, purtroppo, ha fatto peggiorare la situazione. La procura di Roma ha disposto il sequestro dell’area.

L’operaio Gaetano La Manna dimesso: il racconto

Uno dei feriti recuperati, 64 anni, Gaetano La Manna, è trasportato stamattina all’ospedale San Giovanni per un trauma cranico, è stato dimesso con 8 giorni di prognosi. La moglie Lina, con lui insieme a sua nuora, lo ha aiutato a salire in auto per lasciare il pronto soccorso dell’ospedale. Per ora La Manna dovrà riposare. Ci vorrà «un po’ di tempo prima di tornare a lavorare vediamo come sto», ha dichiarato. «Ora sto meglio. Ho sentito un boato ed è venuto tutto giù, è crollato tutto», ha raccontato. La Manna era riuscito a ripararsi sotto un arco. E quella mossa gli ha probabilmente salvato la vita.

La Sovrintendenza: «Indagini attestavano la sicurezza»

«Prima dell’avvio delle opere sono state effettuate indagini strutturali, prove di carico e carotaggi per verificare l’idoneità statica della struttura, che avevano attestato le condizioni di sicurezza necessarie per procedere agli interventi sui solai». Questa la nota della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, nella quale si spiega che il crollo di questa mattina della Torre dei Conti a largo Corrado Ricci «ha interessato il contrafforte centrale del lato meridionale e ha provocato a sua volta il collasso di parte del sottostante basamento a scarpa». Un secondo crollo «ha interessato parte del vano scala e del solaio di copertura». La Torre – si ricorda nella nota – era chiusa dal 2007 e per il suo recupero è stato stanziato «uno dei finanziamenti più consistenti” del Pnrr ‘Caput Mundi’». Attualmente, conclude la nota, «è in corso il primo stralcio dei lavori, avviato a giugno 2025 e sostanzialmente concluso, per un importo di circa 400mila euro, comprendente la bonifica dall’amianto e lavorazioni preliminari».

Il primo e il secondo crollo

A distanza di qualche ora dal primo cedimento, si è verificato un secondo crollo. Anche dopo il secondo crollo, ha detto il prefetto di Roma Lamberto Giannini, «la persona dà segnali di vita. Probabilmente perché nella prima entrata» i vigili del fuoco, pur non essendo riusciti a liberarlo, «sono riusciti, in qualche modo, a proteggerlo», ha spiegato. Inoltre, gli avrebbero fornito una bombola d’ossigeno. «Quello che possiamo dire è che sarà un’operazione molto lunga e complessa, perché il rischio di crollo è altissimo. Ci proveremo in tutte le maniere – ha ribadito – perché la priorità assoluta è salvare questa vita umana». Al momento le squadre di soccorso continuano con l’aspiratore di macerie dalle finestre, sul lato dei fori Imperiali, per poter poi tentare di estrarre l’operaio che si trova al disotto, messo in sicurezza in una camera d’aria.

Il secondo crollo

A distanza di qualche ora dal primo cedimento, si è verificato un secondo crollo. Una valanga di calcinacci è caduta dal tetto e ha provocato un’enorme nube di polvere. Il secondo crollo ha investito anche la squadra dei vigili del fuoco che stava tentando di estrarre l’operaio bloccato, ma risultano tutti incolumi. La procura ha aperto un’indagine per lesioni colpose. Verrà svolta una consulenza tecnica per ricostruire la dinamica del crollo. Tra le prime ipotesi, c’è quella di un cedimento interno della struttura, che era in fase di ristrutturazione.

Una testimone: «Ho visto un operaio cadere»

Sul posto sono intervenute pattuglie della Polizia Locale di Roma Capitale del I Gruppo Centro Storico. Gli agenti hanno iniziato a mettere in sicurezza l’area. Il traffico è stato deviato per agevolare l’intervento dei vigili del fuoco. Sul posto si è recato anche il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, presente durante il secondo crollo. «Ero fuori a servire i tavoli. Sono sotto shock. Ho sentito il rumore dei calcinacci ho alzato la testa e c’era fumo e ho visto un dei lavoratori cadere», ha raccontato una cameriera del ristorante di via del Colosseo davanti alla torre crollata sui Fori Imperiali. «Sono operai che vengono qui tutte le mattine. Sono sconvolta», ha aggiunto.

Che cos’è la Torre dei Conti: la storia

La Torre dei Conti è un edificio di epoca medievale vicino a via dei Fori Imperiali, nel rione Monti a Roma. La torre si erge sull’area di un antico tempio dedicato alla dea Telles. Nell’858 fu eretto un primo nucleo fortificato da Pietro dei Conti di Agnagni, proprio su una delle esedre del portico del tempio della Pace. L’edificio fu rivestito con travertino proveniente dai vicini fori, a loro volta asportati per costruire Porta Pia nel XIV secolo.

Nel corso dei secoli, l’edificio è stato danneggiato da vari terremoti. Dopo il sisma del 1349 diventò inabitabile e restò abbandonata fino al 1620, quando fu radicalmente ricostruita. Alla fine del Seicento, sotto papa Alessandro VIII, la torre fu ristrutturata con due contrafforti di rinforzo. La posizione isolata la si deve all’apertura di via Cavour a fine Ottocento e poi a quella di via dei Fori Imperiali in epoca fascista.

L’edificio era stato donato da Benito Mussolini alla Federazione nazionale arditi d’Italia, che lì rimaste dal 1937 al 1943, Nel 1938, il salone del tempio della Pace fu abito a mausoleo del generale degli arditi, Alessandro Parisi, morto in un incidente stradale. Le sue spoglie sono ancora conservate all’interno del salone in un sarcofago di epoca romana.

Foto: ANSA/Massimo Percossi

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