Valditara e la «par condicio nei dibattiti»: la nuova circolare alle scuole. Il Pd protesta: «Lede l’autonomia scolastica»

È polemica sulla nuova circolare del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che introduce la «par condicio» nelle manifestazioni e negli eventi organizzati dagli istituti scolastici. Nel documento si richiama l’importanza «che l’organizzazione e lo svolgimento nelle istituzioni scolastiche di manifestazioni ed eventi pubblici aventi a oggetto tematiche di ampia rilevanza politica o sociale, siano caratterizzati dalla presenza di ospiti ed esperti di specifica competenza e autorevolezza».
La circolare sottolinea inoltre che le scuole, pur nel rispetto della loro autonomia, devono «garantire il pluralismo, la libertà di opinione e il dialogo costruttivo, favorendo la formazione del pensiero critico degli studenti». In un passaggio successivo, il ministero invita a promuovere iniziative «coerenti con gli obiettivi formativi dell’istituto», e basate «sul confronto tra posizioni diverse, per consentire agli studenti di sviluppare una conoscenza più approfondita e un’opinione libera e non condizionata».
Protesta il Pd che vede lesa l’autonomia delle scuole
Per le parlamentari del Partito democratico Irene Manzi e Simona Malpezzi – che hanno annunciato un’interrogazione parlamentare – la circolare ha «passaggi ambigui e suscettibili di interpretazioni che potrebbero incidere sull’autonomia scolastica e sul pluralismo educativo». Per le dem, infatti, «la scuola non è un luogo da sorvegliare, ma un luogo dove liberare le idee: perché solo dove si discute liberamente, si educa davvero alla cittadinanza».
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La replica di Valditara: «No all’indottrinamento»
Tempestiva la replica del ministro dell’Istruzione: «Prendo atto – sottolinea Valditara – che per il Pd invitare nei percorsi di istruzione al costante rispetto del pluralismo, alla formazione di un pensiero critico, al libero dibattito, per favorire nello studente lo sviluppo di una propria autonoma e non condizionata opinione, sarebbe in contrasto con l’autonomia scolastica. Parole inquietanti che lasciano trasparire l’intenzione di voler confondere l’autonomia scolastica con pratiche di indottrinamento. La scuola costituzionale non si merita questa preoccupante confusione», conclude.
