Ultime notizie Coppa DavisDelitto di GarlascoDonald TrumpGiorgia Meloni
SCUOLA E UNIVERSITÀBrindisiBullismoGiovaniPugliaScuola

Rimandato poi bocciato a settembre, viene riammesso dal Tar perché era bullizzato: la scuola non ci sta e gli nega un piano personalizzato

21 Novembre 2025 - 18:54 Alba Romano
bocciato bullismo brindisi riammesso
bocciato bullismo brindisi riammesso
Secondo il collegio, «i giudizi dei prof non erano attendibili» e non avevano tenuto conto del clima ostile in cui era costretto uno studente di Brindisi. L’Istituto non ha fornito un programma a distanza, costringendo il giovane a cambiare scuola

Era stato bullizzato per mesi a scuola, tanto da non riuscire a studiare. Poi era stato rimandato a giugno e agli esami di riparazione a settembre definitivamente bocciato. Un giovane studente è stato riammesso, ma con riserva, al secondo anno dell’Istituto tecnico industriale “Giorgi” di Brindisi: a stabilirlo è il Tar di Lecce, che nella sua sentenza ha evidenziato come il cattivo esito dei debiti non fosse stato sufficientemente motivato e gli insegnanti abbiano mancato di considerare il «clima relazionale» in cui il giovane aveva dovuto studiare. La scuola ha più volte sostenuto di non aver mai ricevuto notizia del trattamento che lo studente aveva subito, ma a smentirla sono state alcune mail interne acquisite dalla procura per i minorenni di Brindisi. 

La giustificazione dei professori e le contraddizioni

«Non sono mai emerse dinamiche relazionali problematiche tali da far pensare a esclusione o violenza tra pari», così recitava il verbale del consiglio di classe datato 26 settembre 2025, il primo dopo la bocciatura, ma anche il primo in cui era stata effettivamente sollevata la questione degli atti di bullismo. I giudici del Tribunale amministrativo regionale hanno invece sostenuto la tesi contraria, forti di un lungo elemento di dati che li hanno resi certi del contrario: la scuola – per loro – sapeva tutto degli «atti di bullismo e comportamenti ostili e omofobi» che alcuni compagni di classe avevano portato avanti proprio contro il giovane studente. Esistevano foto, video, testimonianze dirette e, soprattutto, la segnalazione in una mail interna di una docente appartenente al consiglio di classe. E a rendere ancora più patente quella contraddizione il fatto che, durante la riunione del consiglio il 26 settembre, alcuni di quei video erano stati visionati. 

Tar: «Giudizi della scuola non sono attendibili»

È proprio da questa totale differenza tra quanto denunciato e quanto effettivamente riconosciuto nei documenti ufficiali dalla scuola che, stando al Tar, emergerebbe «l’inattendibilità delle valutazioni tecniche effettuate dalla scuola». E soprattutto il «grave vizio di motivazione», che avrebbe portato i professori a sancire la bocciatura definitiva del giovane a settembre. Secondo i giudici amministrativi, infatti, l’Istituto avrebbe dovuto tenere in considerazione non solo il percorso dello studente, ma anche le oggettive difficoltà che aveva dovuto affrontare a causa di fattori esterni e che – sempre secondo i togati – hanno influito non poco sull’apprendimento. Non solo. Secondo i giudici, «il clima instauratosi nella classe avrebbe dovuto indurre l’istituzione scolastica ad attivare percorsi personalizzati», predisponendo ad esempio che lo studente affrontasse le verifiche in ambienti protetti e non in una classe percepita come ostile. 

Il muro della scuola a piani personalizzati

La conferma della bocciatura da parte della scuola era arrivata dopo che il giudice monocratico Ettore Manca aveva sospeso la decisione invitando il consiglio di classe a considerare tutti i possibili fattori. La scuola aveva optato per la conferma del peggiore giudizio portando come spiegazione i pessimi risultati ottenuti dallo studente agli esami di recupero. Alla luce di questo risultato, i genitori del giovane hanno presentato ricorso ottenendo una sentenza favorevole dal Tar. La scuola ha però continuato a fare muro, negando alla famiglia la possibilità di istituire per il giovane un programma di didattica personalizzata a distanza, che per i genitori era l’unica soluzione possibile ai continui atti di bullismo. Lo studente, che ora frequenta un’altra scuola, potrà frequentare il secondo anno ma deve rimanere comunque in attesa della decisione sul merito della bocciatura. La sentenza definitiva arriverà il 22 giugno 2026.

leggi anche