Fazzolari contro Ranucci, le accuse sui pedinamenti e i servizi segreti: «Da lui una scenetta: perché non mi denuncia?»

Non sono ancora finite le scintille tra Sigfrido Ranucci e il governo Meloni. L’ultima querelle del conduttore di Report, in particolare, coinvolge Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e fedelissimo della premier. «Noi abbiamo un importante giornalista italiano che va al Parlamento europeo e dichiara che io ho attivato i servizi segreti per farlo seguire. Ma questo qua è un reato chiaro. Io mi chiedo: perché Ranucci non è andato in procura a denunciarmi? E perché la procura non si è attivata su un caso di questo genere?», si chiede Fazzolari durante un evento di Libero. Dopodiché, va al contrattacco. «A questo punto io attivo una mediazione con Ranucci, gli chiedo i danni se non rettifica. E invece subito dopo questa proposta di mediazione viene rilanciata questa scenetta a cui abbiamo assistito in commissione Antimafia. Con la domanda di Scarpinato e Ranucci che decide di secretare la risposta».
L’audizione di Ranucci e i sospetti su Fazzolari
Il riferimento di Fazzolari è all’audizione di Ranucci del 16 ottobre scorso di fronte ai parlamentari della commissione Antimafia. «Lei ha dichiarato di essere stato pedinato su richiesta del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari. Ci vuole raccontare meglio questo episodio e farci capire se ci può essere se una connessione con quanto gli è accaduto?», ha chiesto Roberto Scarpinato, senatore del M5s. A quel punto, Ranucci ha chiesto di stoppare la registrazione e far uscire i collaboratori. A porte chiuse, il giornalista ha ammesso di non avere prove, ma forti sospetti di essere stato pedinato per ordine di Fazzolari. La commissione, di conseguenza, ha deciso di rivolgersi al Copasir per chiarire i contorni della vicenda. Non è chiaro se esista un legame con l’attentato di cui è stato vittima Ranucci. Fatto sta che nell’inchiesta ci sono finiti anche i servizi segreti.
Lo sfogo del sottosegretario contro «l’ipocrisia della stampa di sinistra»
Malgrado questa denuncia, Ranucci non ha denunciato Fazzolari in procura. E il sottosegretario, in tutta risposta, ora minaccia di querelarlo e chiedergli i danni. Nel corso del suo intervento all’evento di Libero, il sottosegretario si è scagliato contro «l’ipocrisia della stampa di sinistra» nel caso Garofani, il consigliere di Mattarella, accusato da alcune testate vicine all’area di governo di star orchestrando la caduta del governo Meloni. «Gli stessi che hanno sempre rivendicato il diritto di mandare in onda filmati di minorenni in situazioni conviviali, di pubblicare chat di parlamentari, di riportare conversazioni intime, come nel caso Sangiuliano, hanno detto che era sconveniente riportare le parole dette in un contesto conviviale da Garofani in una cena. Questa ipocrisia della stampa di sinistra è uno dei principali aiuti che abbiamo», ha commentato Fazzolari.
