Luca Zaia: «Venezia mi vuole sindaco»

Luca Zaia dice che Venezia lo vuole sindaco. E che sfondare il tetto delle 200 mila preferenze «significa aver lavorato bene per la mia terra. Il mio popolo mi è vicino». In un’intervista al Corriere della Sera l’ex governatore del Veneto è sibillino sul suo futuro: «Quello che voglio fare lo so solo io e lo capirete piano piano». Poi spiega: «Mi hanno candidato a tutto, da sindaco di Venezia a un posto da deputato fino all’Eni. Tutte ipotesi che comunque rimandano alla primavera-estate prossime».
7 mila preferenze a Venezia
Le 7 mila preferenze che ha preso a Venezia le spiega così: «I veneziani hanno voluto darmi un segnale che mi vogliono come sindaco…». Ma lui si schermisce: «Guardi, non rincorro le poltrone. Sono l’unico che ha rinunciato a un seggio sicuro in Europa per mantenere fede al patto stretto con i veneti». E sulla Lega: «Questa è la mia casa. Di sicuro ora, avendo più tempo, mi dedicherò di più al partito. Del resto, il militante della Lega deve essere pronto, dall’alba al tramonto». E detta la linea del Carroccio: «La Lega è una grande famiglia ma ha regole non scritte che devono essere rispettate. Non sono ammesse variazioni sul tema. Per noi restano centrali l’identità, il federalismo, l’autonomia, la legalità. Pur dentro il solco del centrodestra, dobbiamo rappresentare l’anima liberale ancorata ai territori».
Le preferenze
Sulle preferenze, rivela, «non ho mai messo asticelle. E d’altra parte, mi sono candidato perché mi avevano messo all’angolo. Tutti i miei più cari amici mi avevano sconsigliato di lanciarmi nella battaglia. Se fosse andata male, sarebbe stata la fine della mia vicenda politica». E conclude: «Secondo me è stato anche un segnale contro chi ha impedito un nuovo mandato. In un certo senso, il terzo mandato i cittadini se lo sono fatti da loro…».
