Manovra, vertice di maggioranza a Palazzo Chigi. Oltre 100 emendamenti non passano. Salvi l’oro di Bankitalia e le quote del Mes

Si sta tenendo in queste ore a Palazzo Chigi un nuovo vertice sulla manovra. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta vedendo i leader di maggioranza per fare un punto sulle modifiche alla legge di Bilancio, all’esame del Senato. Tra i punti da approfondire «gli affitti brevi, l’estensione dell’iperammortamento, il regime fiscale sui dividendi, l’ampliamento esenzione dell’Isee sulla prima casa, e le misure per favorire l’emersione dell’oro da investimenti».
Gli emendamenti non ammessi in manovra: 105
Sono 105 gli emendamenti alla manovra che non hanno passato la tagliola dell’inammissibilità dalla presidenza della commissione Bilancio del Senato. Nel dettaglio, sono 18 quelli dichiarati inammissibili per materia e 87 per copertura. Per quanto riguarda i primi, questi potranno essere sostituiti con pari numero di altre proposte di modifica alla legge di Bilancio. Entro però 24 ore, ma dalla quinta commissione fanno sapere che già entro stasera, dato il basso numero, le forze presenteranno le sostituzioni adatte. Quelli saltati per copertura potranno invece esser riformulati. Passano quello a firma Malan (FdI) che stabilisce come la proprietà dell’oro della Banca d’Italia sia dello Stato e quello a firma Testor e Dreosto (Lega) che prevede la vendita delle quote del Mes detenute dall’Italia.
Condoni edilizi: cosa è sopravvissuto alla tagliola
Sopravvivono al vaglio di ammissibilità 4 su 5 delle proposte di modifica sui condoni edilizi, compresa quella che rimodula le sanzioni. Fermato un emendamento – a firma FdI – che stabiliva che i Comuni fossero obbligati a rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria a seguito dei procedimenti già previsti entro il 31 marzo 2026. Vanno avanti la tassazione dell’oro «da investimenti», presentate da Lega e FI. Gli azzurri con lo stesso emendamento chiedono la cancellazione dell’articolo sui dividendi.
