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Usa il logo della Camera ma non può, Maria Rosaria Boccia pizzicata sui social: i post sulle diete e i ritocchi estetici dopo il flop elettorale

26 Novembre 2025 - 20:45 Alba Romano
maria rosaria boccia diffida camera
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All'imprenditrice era già stato impedito l'accesso in aula dopo il caso degli smart glasses. Trancassini (FdI): «Non si può usare il logo della Camera a capriccio». L'imprenditrice di Pompei dice di non aver ricevuto ancora niente e invoca per sé il diritto alla privacy

Dopo il flop alle regionali in Campania, arriva un nuovo grattacapo per Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice di Pompei finita sotto i riflettori mediatici per via della sua relazione con Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura. L’ex consigliera ha ricevuto una diffida formale dalla Camera dei Deputati. Il motivo? Boccia ha pubblicato una serie di contenuti sui social per promuovere diete mediterranee e ritocchini estetici, usando proprio il logo di Montecitorio. «Il logo della Camera non può essere utilizzato a capriccio», attacca Paolo Trancassini, deputato di Fratelli d’Italia e questore della Camera

La diffida della Camera

Le card che campeggiano sui social riguardano iniziative e contenuti che rimandano agli integruppi parlamentari dedicati alla «cultura della bellezza» e alla dieta mediterranea, di cui Boccia si vanta di essere l’ideatrice. Il problema è che, con il logo di Montecitorio che campeggia in bella vista, i contenuti sembrano richiamare una comunicazione ufficiale della Camera dei Deputati. Da qui, dunque, la diffida formale all’utilizzo del logo notificata all’imprenditrice campana. Il ruolo di “ideatore” di un intergruppo parlamentare non è riconosciuto a livello istituzionale e solo ai deputati è consentito usare il logo di Montecitorio per comunicare le attività legate al proprio mandato.

Gli occhiali smart alla Camera e l’altra diffida

Il rapporto di Boccia con la Camera, in realtà, era incrinato già prima di questo episodio. Soltanto pochi mesi fa, all’imprenditrice campana era stato interdetto l’ingresso per via dell’utilizzo fatto in passato di occhiali smart, con cui ha registrato e pubblicato sui social quanto accadeva nei corridoi, violando le regole interne. Nel periodo in cui era finita sotto i riflettori mediatici, Boccia aveva ricevuto una diffida simile anche dalla Camera del Commercio di Milano. In quell’occasione, l’imprenditrice si presentava come «presidente Fashion Week Milano Moda», nonostante non abbia mai ricoperto questo ruolo.

La reazione di Maria Rosaria Boccia: «Non so niente»

«Da qualche ora le principali testate online annunciano una sedicente diffida che la Camera dei Deputati sarebbe in procinto di notificarmi per un presunto uso improprio del logo della Camera dei Deputati attraverso i miei canali social.

Senza entrare nel merito della liceità dell’utilizzo del logo, in quanto le immagini risalgono e sono riferite ad attività realmente da me sostenute nel recente passato, il dato che fa riflettere e che è inaccettabile, è come ancora una volta una testata giornalistica (nel caso di specie ADNKRONOS) sia in possesso di informazioni simili prim’ancora che la diretta interessata venga raggiunta da qualsivoglia atto o documento che dovrebbe, per propria natura, essere strettamente riservato.

A quanto pare lo scandalo legato al Garante della Privacy nulla ha insegnato in tal senso e vi è ancora qualcuno convinto di poter deliberatamente disporre della riservatezza e della privacy di una cittadina, seppur ritenuta nota, e già vittima, dalla vicenda Sangiuliano in poi, di un accanimento mediatico senza precedenti».