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La polizia turca porta via Alì Agca dalla città dove è in visita papa Leone XIV. Non si fidano dell’uomo che nel 1981 cercò di uccidere Giovanni Paolo II

28 Novembre 2025 - 12:19 Fosca Bincher
L'uomo dell'attentato a Karol Wojtyla controllato a vista dagli agenti prima dell'arrivo del Papa a Iznik, l'antica NIcea del concilio di 1700 anni fa

Fidarsi è bene, non farlo è assai più saggio. Così la polizia turca nel pomeriggio di giovedì 27 novembre è andata a prendere a Iznik Mehmet Alì Agca, l’uomo che nel 1981 sparò in piazza San Pietro a papa Giovanni Paolo II. Agca è stato scortato fuori dalla città in una struttura segreta per essere controllato durante la visita di papa Leone XIV a Iznik prevista nel pomeriggio di venerdì 28 novembre. Iznik è il nome moderno della antica Nicea, dove 1700 anni fa ci fu il primo Concilio della Chiesa cattolica. Questo pomeriggio il Papa visiterà le rovine sommerse dell’antica basilica cristiana di San Neofito e la moschea di santa Sofia.

Quell’incontro nel carcere di Rebibbia con Giovanni Paolo II

Lo storico incontro fra Giovanni Paolo II e Alì Agca a Rebibbia
Giovanni Paolo II mentre parla con il suo attentatore Mehmet Ali Agca, nel carcere di Rebibbia (Ansa)

Alì Agca da qualche anno è definitivamente libero in Turchia e ogni tanto riappare anche in Italia. Condannato per l’attentato al Papa, fu protagonista dello storico incontro nel carcere di Rebibbia con Giovanni Paolo II il 27 dicembre 1983. I due parlarono fitto per 22 minuti e il colloquio restò riservato. Il 13 giugno 2000 il presidente della Repubblica italiana, Carlo Azeglio Ciampi, concesse la grazia ad Alì Agca grazie al parere non contrario del Vaticano.

Il giorno successivo fu espulso in Turchia, dove le autorità lo hanno rinchiuso in un carcere di massima sicurezza per fargli scontare 10 anni di pena residua per l’assassinio di un giornalista turco. Agca è un uomo libero definitivamente dal 18 gennaio 2010. È tornato in Italia per incontrare Pietro Orlandi per fare altre rivelazioni sul rapimento di sua sorella Emanuela. In quello stesso viaggio Agca si è recato alla tomba di Giovanni Paolo II nelle Grotte Vaticane. È stato nuovamente espulso per avere violato il divieto di ingresso nell’area Schengen fino al 2016. Nell’aprile scorso in una intervista alla tv turca Agca aveva annunciato di volere partecipare ai funerali di papa Francesco, ma non risulta sia mai arrivato in Italia.

La visita del Papa iniziata a Istanbul ricordando san Giovanni XXIII

La basilica di Nicea sommersa
La basilica sommersa di San Neofito davanti all’antica Nicea

Papa Leone XIV ha iniziato la sua prima giornata in Turchia a Istanbul, dove di prima mattina ha tenuto nella cattedrale un incontro di preghiera con vescovi, sacerdoti e operatori pastorali della diocesi. Poi si è recato in visita alla casa di accoglienza per anziani gestita dalle piccole sorelle dei poveri.

L’incontro in cattedrale è stato concluso dal Papa ricordando «la figura a voi tanto cara di San Giovanni XXIII, che ha amato e servito questo popolo, affermando: “Mi piace ripetere ciò che sento nel cuore: io amo questo Paese e i suoi abitanti”. Osservando dalla finestra della casa dei Gesuiti i pescatori del Bosforo, indaffarati attorno alle barche e alle reti, egli scrisse: “Lo spettacolo mi commuove. L’altra notte verso l’una pioveva a dirotto, ma i pescatori erano là, impavidi, nella loro rude fatica. […] Imitare i pescatori del Bosforo, lavorare giorno e notte con le fiaccole accese, ciascuno sulla sua piccola barca, all’ordine dei capi spirituali: ecco il nostro grave e sacro dovere”. Vi auguro di essere animati da questa passione, di conservare la gioia della fede, di lavorare come pescatori intrepidi nella barca del Signore».