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L’Ue verso il passo indietro sullo stop alle caldaie a gas: salta l’ipotesi di vietarne la vendita a partire dal 2029

02 Dicembre 2025 - 08:38 Gianluca Brambilla
ue rinvio stop caldaie gas
ue rinvio stop caldaie gas
Resta, tuttavia, la scadenza fissata dalla direttiva «case green»: dal 2040 non si potranno più installare nuove caldaie alimentate con combustibili fossili

C’è chi lo chiama «smantellamento», chi «semplificazione», chi «aggiustamento». Fatto sta che, da un anno a questa parte, il Green Deal europeo continua a perdere pezzi. È toccato alle direttive sugli obblighi di rendicontazione ambientale per le imprese, al regolamento sulla deforestazione e ora, con ogni probabilità, toccherà anche alle regole sulle caldaie. Lo rivela il Sole 24 Ore, secondo cui la Commissione europea è al lavoro su una bozza di revisione del cosiddetto regolamento Ecodesign. Ossia il testo che disciplina gli standard di sostenibilità che i prodotti immessi sul mercato europeo deve rispettare.

La vecchia bozza del regolamento

Il testo al vaglio di Bruxelles prevede una drastica inversione di rotta rispetto a una prima versione del documento che circolava appena due anni fa. Se nel 2023 si ipotizzava una messa al bando totale delle caldaie a gas a partire dal 2029, ora di quella scadenza non c’è più alcuna traccia. La nuova versione del provvedimento mette al centro un parametro chiamato «limite minimo di efficienza stagionale». Nella vecchia bozza, questo parametro era stato fissato a un livello molto alto. In modo da tagliare fuori dal mercato qualsiasi tipologia di caldaia e favorire il passaggio alle pompe di calore: elettriche, più efficienti e meno inquinanti, ma ad oggi anche molto più costose.

Il passo indietro dell’Ue sulle caldaie a gas

Quella versione del provvedimento scatenò una dura reazione dell’industria del gas, che alla fine convinse la Commissione europea a rimettere il provvedimento nel cassetto. Da allora, il vento è cambiato a Bruxelles. E per accorgersene basta guardare come è cambiata la bozza di quella direttiva: La nuova tabella sui minimi di efficienza è stata pesantemente ritoccata al basso, in un modo che – ricostruisce sempre il Sole 24 Ore – lascerebbe sul mercato anche le tradizionali caldaie a gas. La fase di consultazione sul nuovo regolamento si chiuderà nelle prossime settimane e il testo finale sarà pubblicato all’inizio del 2026.

La scadenza del 2040 nella direttiva case green

Ma c’è un altro provvedimento, molto contestato in Italia, che fissa comunque una data di scadenza per i vecchi impianti di riscaldamento a gas. Si tratta della famigerata direttiva sulle performance energetiche degli edifici, ribattezzata «direttiva case green», che chiede agli Stati membri di eliminare completamente le caldaie alimentate a combustibili fossili entro il 2040. Il governo Meloni ha tempo fino a giugno 2026 per recepire la direttiva, mentre entro la fine di quest’anno dovrà inviare a Bruxelles il suo piano nazionale di ristrutturazione, che dovrebbe elencare nel dettaglio gli interventi e le politiche che l’esecutivo intende mettere in campo per riqualificare gli edifici più vecchi e inquinanti.

Il rischio procedura d’infrazione per l’Italia

Nel frattempo, la Commissione europea ha già aperto una fase preliminare di procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia proprio in relazione alla direttiva case green. Il primo gennaio 2025, infatti, è scattato il divieto a livello europeo di incentivare l’installazione di caldaie a gas. Una novità a cui l’Italia ha obbedito solo in parte: cancellando le agevolazioni fiscali del bonus caldaia, ma lasciando un contributo all’acquisto di questi apparecchi all’interno del Conto termico 2.0.

Foto copertina: Dreamstime/Ronstik