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Carlotta Vagnoli rompe il silenzio sull’indagine per stalking: «Vi spiego come sono andate le cose. Io? Ho perso lavoro e ricevuto minacce» – I video

19 Dicembre 2025 - 19:39 Ygnazia Cigna
Con un lungo intervento sui social, la scrittrice femminista fa il punto sulle chat divulgate da Lucarelli e sul caso giudiziario in corso

Dopo mesi di silenzio, Carlotta Vagnoli è tornata a parlare del caso giudiziario che la vede coinvolta, pubblicando tre lunghi video su Instagram. «Sono stata in silenzio un mese e mezzo perché avevo da fare delle cose prima, a partire dal mettermi in sicurezza», ha spiegato la scrittrice, chiarendo di aver completato le memorie difensive per il procedimento, che riferisce essere ancora in corso. «Ora che ho depositato le memorie, il pm farà le sue valutazioni e capiremo se ci sarà un rinvio, che è probabilissimo, a giudizio o un’archiviazione». Vagnoli, insieme a Valeria Fonte, è indagata dalla procura di Monza per stalking e diffamazione. Secondo l’accusa, le due avrebbero condotto una «campagna di molestia e denigrazione» sui social, provocando uno stato d’ansia e alterazioni significative nella vita quotidiana di due presunte vittime, il giornalista A.S. e Serena Mazzini, nota sui social come Serena Doe.

Le chat estrapolate

Il caso ha assunto ancor pià rilevanza mediatica a fine ottobre, quando Selvaggia Lucarelli ha diffuso in un articolo sul Fatto Quotidiano alcune chat private in cui le scrittrici insultavano personaggi pubblici. Nel suo intervento fiume sui social, Vagnoli critica duramente la gestione del caso da parte dei media: «Solo le parti coinvolte nel procedimento potevano avere quegli atti perché erano limitati all’ambiente della causa in corso». Secondo l’attivista, il materiale sarebbe finito nelle mani della stampa tramite una delle parti coinvolte e condiviso poi impropriamente, tanto che conoscenti le avrebbero riferito di aver ricevuto la chiavetta con le chat. «Su quasi 8mila pagine di chat sono state estratte 22 frasi. La proporzionalità ci insegna una cosa diversa rispetto a come è stata raccontata», sottolinea.

I commenti su Mattarella, Saviano e Chiara Valerio

Tra i contenuti travisati, Vagnoli cita commenti su Mattarella, Roberto Saviano e Chiara Valerio, definiti sfoghi privati con amici, di ben diversa rilevanza rispetto a quanto riportato sinora. Particolare attenzione la riserva a Michela Murgia, recentemente scomparsa: «Il messaggio “Era una stronza”, era seguito da, “lo dico con cognizione di causa e non poco dolore”, e questa parte è stata nel 99% dei casi omessa». La scrittrice racconta che l’ultimo scambio telefonico con Murgia era stato un battibecco lavorativo: «Io quel giorno ho fatto una cosa terrificante, che non mi perdonerò mai, soprattutto farla a una persona come Michela, che è stato darle ragione per levarmela dalle balle in una discussione sul gesto di un collega. Lei era una meravigliosa stronza, sapeva esattamente come fare per non farsi rompere i coglioni, anche da me».

«Ho perso tutto»

Vagnoli denuncia le gravi conseguenze che questo caso ha sulla sua vita personale e professionale: «Ho perso tutto, un libro a cui ho lavorato due anni di ricerca, studio e scrittura, che doveva uscire a inizio 2026, è stato cancellato». Saltate collaborazioni con giornali, conferenze, attività di volontariato e persino il tour teatrale a cui lavorava da oltre un anno. A questo si aggiungono minacce, insulti e doxing che l’hanno anche costretta a cambiare casa e a isolarsi per oltre un mese, condizione definita da lei come «arresti domiciliari non scelti da un giudice ma soprattutto basati sul nulla». «Non sono colpevole di niente, in questa situazione si è alzata anche una parte della società che non vedeva l’ora di vendicarsi su donne, specialmente facenti parte di un movimento o a sinistra», continua Vagnoli. «Io ho visto la mia faccia finire su volantini di gruppi di estrema destra neonazisti e ho visto i gruppi incel farmi a pezzi con una violenza senza precedenti».

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