Crossroads

Nella terra di mezzo di Santa Sofia, dove l’amore per l’artigianato è un richiamo (anche) per i giovani.

L’Alta Valle del Bidente, in provincia di Forlì-Cesena, è un’altra terra di incontri e incroci in Emilia Romagna. C’è un luogo in particolare che racchiude tutta la sua essenza: è Santa Sofia, il cuore pulsante del cammino culturale d’Europa della Via Romea Germanica. Il paesino di 4mila anime al confine tra Emilia e Toscana è una gemma nascosta alle rigogliose radici del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e uno dei borghi storici della regione.



“Il nostro è un territorio un po’ particolare,” mi dice Flavio Foietta, Presidente dell’Associazione europea della Via Romea Germanica, che mi racconta la storia da terra di mezzo di Santa Sofia - prima era in provincia di Firenze, adesso di Forlì-Cesena - e di come la sua natura ibrida abbia contribuito allo spirito artistico che la contraddistingue.

Come tante valli della zona- basti pensare alla Val Marecchia del primo episodio! -, anche la Valle del Bidente soffre l’assenza dei giovani. “C’è stato uno spopolamento generale - racconta Foietta -, stiamo perdendo tanti ragazzi e ragazze”.

Proprio per questo voglio portarti a incontrare alcuni ragazzi che, a differenza degli altri, sono rimasti o tornati. Sono loro che a Santa Sofia stanno riprendendo in mano antichissime tradizioni, con un twist moderno, per ridare al loro territorio quello che si merita. Tra questi ci sono una coppia di giovani stampatori a ruggine, una ragazza che ha girato il mondo e ora produce granola vegana e biologica, e un grafico diventato artigiano di materiali rigenerati. Tutti lo fanno per amore della loro terra e dei prodotti di qualità.

Antonio Bandini è nato e cresciuto nell’Alta Valle del Bidente e ha sempre avuto una passione per l’artigianato. La milanese Giulia Martina Serafini, maestra di arte e design a Londra, a Santa Sofia invece ci è tornata grazie ad un ricordo d’infanzia. Insieme hanno riscoperto l’antica arte romagnola della stampa a ruggine e ora, neo-trentenni, gestiscono Peromatto, una delle dieci stamperie ufficialmente certificate della regione.

Con la loro bottega di solo tessuti e tinture naturali (la ruggine si usa per davvero), sognano di tramandare e valorizzare questa antichissima tecnica tradizionale. Lei cuce e disegna, lui intaglia e stampa: insieme producono tovaglie, borse, cuscini e tanto altro. Ma in una tecnica così antica hanno introdotto un’innovazione tecnologica: gli stampini vengono intagliati con il laser, non a mano, per ottenere massima precisione.

“Mimina” significa “piccola mia” in dialetto romagnolo, ed è anche il nome che Francesca D’Antonio ha scelto per la sua produzione di granola e barrette vegane, biologiche, e artigianali. Francesca ha girato il mondo - ha vissuto in Germania, Corea e Londra per quasi tutta la sua vita - ed è ora tornata a Santa Sofia, paese d’origine dei suoi nonni, che la chiamavano appunto Mimina, per lanciare dei prodotti che fossero più fedeli alla vita che vuole vivere: salutare e rispettosa della natura.

In Italia fino a qualche anno fa non si conoscevano appieno i benefici della granola, ma Francesca è riuscita a importare un’idea estera con successo, realizzando i suoi prodotti con risorse locali. Mi ha raccontato tutti i pregi e difetti di iniziare una piccola impresa in un paese come Santa Sofia, e dell’importanza di ritornare alle origini. Ora oltre alla granola Mimina vende anche oggetti per la casa e per il benessere personale.

“La dimensione del piccolo paesino può sembrare limitante, ma questa mancanza di caos permette all’artigiano, all’artista, probabilmente più introspezione,” mi dice Nicola Monti, santasofiese doc, che dopo anni a fare l’artista in giro per le grandi metropoli italiane, è tornato al suo paese d’origine per dedicarsi alla produzione artigianale. Il legame con la sua terra si riflette anche nella scelta del nome della sua bottega: E’MiGal, che in dialetto romagnolo significare “è il mio gallo”.

Nicola disegna, dipinge, produce e vende ceramiche decorate, creazioni in legno intagliato e prodotti realizzati con la tecnica dell’eco-printing - un tipo di stampa tessile che utilizza i colori delle foglie e bacche fresche per tingere il cotone.



“Questi ragazzi hanno voglia di fare,” dice Foietta. Chi si imbatte in questo piccolo paese lungo gli incroci della Via Romea Germanica, infatti, può apprezzare uno spicchio di valle dallo spirito artigianale, imprenditoriale e artistico. Adesso tocca a te! Santa Sofia e i suoi eclettici abitanti ti aspettano!

Ti è piaciuta la nostra visita a Santa Sofia? Qui puoi percorrere la Via Romea Germanica e perderti nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Se vuoi sgranocchiare un po’ di granola di Mimina clicca qui. Le originalissime creazioni di E’migal le trovi qui, così come sono qui le stampe di antica tradizione romagnola dei ragazzi del Peromatto.

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Supervision: Francesca Simili
Production: Sofia Quaglia

Sponsorizzato da Regione Emilia Romagna

Iniziativa realizzata in collaborazione con la Direzione generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa della Regione Emilia-Romagna.