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Manovra, reddito di cittadinanza e quota 100 slittano al primo aprile

19 Dicembre 2018 - 20:14 Francesca Martelli
Il testo arriva oggi al Senato. Le due misure simbolo del Governo subiranno un taglio di 4 miliardi

Chi l’ha visto, il testo del maxi-emendamento alla manovra? Atteso, posticipato e non ancora depositato: il provvedimento che modifica la legge di Bilancio, approvata con fiducia alla Camera l’8 dicembre, arriverà alla commissione Bilancio del Senato solo stamattina.

Il presidente della commissione, Daniele Pesco (M5S), l’ha ribattezzato “mini-maxi emendamento” per indicare l’entità modesta delle modifiche, che in realtà sono sostanziali, come ha pre-annunciato Conte in Senato, dove oggi pomeriggioinizieràla discussione in aula.

Intanto l’unico nuovo documento depositato nella quinta commissione di Palazzo Madama è l’emendamento del sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia, che spiega i termini dell’accordo tra il governo italiano e la commissione europea per evitare la procedura di infrazione.

Clausole di salvaguardia

Annunciata la revisione delle clausole di salvaguardia nel 2020 e 2021: secondo questa norma (introdotta per la prima volta nel 2011, governo Berlusconi) se l’Italia non dovesse raggiungere gli obiettivi di bilancio e crescita, Iva e accise aumenteranno automaticamente. “Una mannaia per i consumi interni e un generatore di incertezza per le imprese”, sottolineaConfesercenti.
Sarà poi introdotta una webtaxal 3% per le imprese che si occupano di commercio ma anche quelle che vendono dati e fanno
pubblicità online.

Tagli per 10 miliardi

“Rimodulazione” e “rinvio” sono state le parole più usate dal Governo per presentare i tagli inseriti nella legge di bilancio. Da quello del finanziamento delle politiche comunitarie (850 milioni di euro in meno per il 2019)alla rimodulazione del fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale (800 milioni di euro in meno nel 2019). Poi i fondi per Ferrovie dello Stato (600 milioni in meno nel 2019). A questi si sommano quelli derivanti dagli interventi sui due provvedimenti cardine del governo.

Reddito di cittadinanza e Quota 100

Le misure simbolo per il Movimento 5 Stelle e per la Lega, rispettivamente reddito di cittadinanza e quota 100, verranno ridotte di 4 miliardi. La spesa per la prima passa da 9,1 miliardi a 7,1 miliardi, mentre il fondo per chi deciderà di andare in pensione a 62 anni di età e 38 di contributi passa da 6,7 a 4,7 miliardi. Il presidente del Consiglio Conte ha ripetuto più volte che non saranno
modificati “né la platea dei destinatari, né i tempi di partenza”, riferendo l’esito della trattativa con la Commissione Europea per evitare la procedura di infrazione, scongiurata il 19 dicembre. “Ma un rischio, c’è sempre” ha detto il premier. A gennaio insomma, quando arriverà il giudizio definitivo.

“Reddito di cittadinanza a marzo, e quota 100 a febbraio”, è ormai da mesi il mantra dei due vice-premier Di Maio e Salvini (assenti oggi a Palazzo Madama durante il discorso di Conte). I due provvedimenti entreranno in vigore nel 2019, con due decreti collegati alla manovra. Ma il ministro dell’Economia Giovanni Tria, poco fa durante la trasmissione ‘Porta a Porta’, ha annunciato invece lo slittamento dei due provvedimenti piùemblematicidel governo giallo-verde: “Reddito di cittadinanza e Quota 100partiranno dal 1 aprile”.

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