Scoperta al centro della galassia una “fabbrica” di mattoni della vita

L’origine della vita potrebbe avere avuto luogo nello Spazio, questa tesi già molto dibattuta nella comunità scientifica sta trovando conferme in diversi studi. Gli astrofisici puntando i radiotelescopi nel Cosmo, stanno raccogliendo dati sulla formazione di sostanze che precedono la formazione del Dna e del Rna

In una lontana nube al centro della galassia un team di ricercatori – coordinato da Victor M.Rivilla dell’Inaf(Istituto nazionale di astrofisica) – ha scoperto dei “depositi” di una sostanza nota come cianometanimina precorritrice della adenina: la lettera “A” che viene mostrata in ogni rappresentazione del Dna o del Rna, una delle quattro “lettere” che compongono il nostro codice genetico.


Gli ingredienti della vita potrebbero venire dallo Spazio

Lo studio in questione verrà pubblicato a febbraio nella rivista della Royal Astronomical Society ed è stato preceduto da altre ricerche. È dai tempi dell’esperimento di Stanley Miller e Harold Urey che abbiamo indizi della concreta possibilità di un’origine spontanea della vita. Gli ingredienti del cosiddetto “brodo primordiale” potrebbero essere nati tra le polveri e i gas stellari.


Com’è possibile trovare pezzi di Dna nello Spazio?

Abbiamo avuto già modo di raccontare come sia possibile scoprire una “nube fossile del Big Bang” oppure la presenza di acqua negli asteroidi, puntando vari strumenti attorno all’universo. I radiotelescopi sono lo strumento principale e riescono a guidarci fino al cuore della galassia.

Più che vedere bisogna saper ascoltare

Sappiamo che le molecole si muovono in un certo modo, ruotando secondo uno schema preciso che le contraddistingue. Questo fa sì che assorbano o emettano specifiche quantità di energia, in questo modo i radiotelescopi possono intercettarle attraverso le frequenze radio. Più che guardare occorre insomma saper puntare le orecchie nel punto giusto, avendo la pazienza di ascoltare cosa ha da dirci l’Universo.