Mostra d’arte contemporanea su Twitter: l’artista è un’intelligenza artificiale

Le opere sono create attraverso degli algoritmi, scelti da un poeta che non sa disegnare

Si chiamano “ArtyPolar” e “ArtyPetals”, sono alcuni degli artisti che stanno allestendo da diverso tempo una mostra delle loro opere d’arte contemporanea su Twitter. Fin qui niente di nuovo, se non fosse per un particolare: tutti questi “Arty” non esistono, o meglio, si tratta di “bot”, frutto dell'Intelligenza artificiale. L’idea di creare unamostra virtuale delle opere realizzate dai bot è stata di un artista umano, B. J. Best, un poeta che non sa disegnare ma che conosce il mondo dei bot e sa come usarli:



«Non so disegnare. Non so dipingere … Ma mi piace l'arte. Ho pensato che se non fossi riuscito a farlo, forse il mio computer avrebbe potuto. Così è nato il progetto Arty Bots. Gli Arty Bots sono bot di Twitter che creano immagini originali e li condividono. Molti possono anche modificare un'immagine inviata a loro».

Le macchine possono essere definite artisti?

Le opere realizzate dagli algoritmi ci pongonodi fronte aun problema molto dibattuto dagli esperti diintelligenze artificiali: qual è la differenza tra una simulazione e una coscienza vera e propria?Se ammirassimo queste opere in un museo,quanti capirebbero che non sono state realizzate dagli esseri umani?

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Una macchina può "pensare"?

È un nodo difficile da sciogliere: ci aveva provato il logico-matematico Alan Turing con il test che ha preso il suo nome. Inquesto esperimento, unapersona dialoga con un'entità attraversoun’interfaccia, senza sapere se dall'altra parte c'è un essere umano o una macchina.Se dopo la conversazione la macchina riesce a far credere di essere umana, l'esito deltest di Turing è ritenuto positivo.Ma come hanno fatto notare diversi critici,questo sistema non consente di stabilire se un'intelligenza artificiale sia davvero diventata “forte”, ovvero in grado di acquisire una coscienza propria. Un po' come le opere d'arte realizzate dai bot.

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Un precedente: il ritratto di Belamy

Esistono del resto dei precedenti. Chi si ricorda il ritratto di Edmond Belamy? Il primo eseguito da una intelligenza artificiale,venduto dalla casa d’aste Christie's l’ottobre scorso per la somma di 432 mila dollari. Eppure anche in questo caso non possiamo parlare di un’entità con senso artistico.

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Come nasce il senso artistico?

Il dubbio però rimane, anche per chi oggi studia questa nuova frontiera della tecnologia e della cibernetica:dove e come nasce, nelle nostre menti il senso artistico, la natura stessa dell’ispirazione? Può essere ridotta ad una serie di input e output delle nostre reti neurali? La risposta potrebbe arrivare in futuro, magari con l’aiuto dei potenti computer quantistici, oppure resterà un mistero insoluto.

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