Salvini: «No alla chiusura delle curve. Il 99% dei tifosi è sano»

Durante la riunione straordinaria dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, il ministro dell’Interno ha bocciato anche la sospensione delle partite in caso di cori razzisti. Assenti il presidente del Coni, Malagò, e quello della Figc, Gravina

Èdurata poco più di un’ora lariunione straordinaria dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, per provare a dare un segnale dopo gli scontri di Inter-Napoli ei cori razzisti a Koulibaly. Ma quando ilministro dell’Interno Matteo Salvini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti sono arrivati davanti ai giornalisti per illustrare le misure discusse durante l’incontro, la maggior parte dei partecipanti alla riunione non ha assistito alla conferenza stampa. I posti in prima fila riservati per loro sono rimasti vuoti, come testimoniano ad esempio le etichette con i nomi del presidente del Coni Giovanni Malagò, equello della Figc, Gabriele Gravina. “Nessun problema, era previsto che parlassimo solo noi”, ha minimizzato Salvini. Un’immagine plastica della diverse sensibilità sedute al tavolo poco prima: da una partei rappresentanti del governo e dall’altra quelli del mondo dello sport e delle società.


Salvini:

Salvini e Giorgettisi sono schierati contro le misure punitive collettive, la chiusura degli stadi e il divieto di trasferte.”Questa sarebbe la resa dello Stato”, dice il vice-premier. “Al tavolo, qualcuno ha proposto di sospendere la partita in caso di cori offensivi. Sono contrario alla sospensione perché è difficile trovare criteri oggettivi”. Un concetto che ha sintetizzato con questo esempio: “Bisognerebbe distinguere tra un buuu a un bianco, un giallo, un nero, un atalantino?”. All’incontro, oltre a Malagò e Gravina, era presente il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, i presidenti delle Associazioni Italiane Calciatori, Arbitri, Allenatori, i Presidenti della Federazione Italiana Editori Giornali e dell’Ordine dei Giornalisti, e il sottosegretario all’Interno Nicola Molteniche ha spiegato a OPEN la proposta del governo.


Salvini vorrebbe tornarealle trasferte collettive dei tifosi e auspicato una nuova legge per consentire alle società di fare rapidamente degli stadi di proprietà con dentro le camere di sicurezza, sul modello inglese. “Il diritto alla felicità viene prima del business” ha aggiunto poi Salvini chiedendo che alcune partite considerate a rischio (citando ad esempio Genoa-Milan, in calendario alle 20.45 del 21 gennaio) si possano giocare di pomeriggio “visti i rapporti tra le due tifoserie”.

Salvini:

Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina ribadisce le proposte portate al tavolo poche ore dopo la conferenza stampa: “Semplificare la procedura per la sospensione di una partita in caso di cori discriminatori, pene più severe per chi commette illeciti, più controllo sui sottoposti a Daspo, maggior ruolo per steward e Slo”.

Si tratta dei ’supporter liaison officer’, le nuove figure professionali imposte dall’Uefa come raccordo tra società e tifo organizzato. Ma proprio la presenza dei tifosi alla riunione è stato un altro dei punti di distanza con il ministro dell’Interno: Salvini aveva auspicato la presenza degli ultras (specificando poi: “Verranno i rappresentanti del tifo sano”). La scelta, aveva poi precisato, “spetta alla Figc”, che ha deciso di non invitare i rappresentanti degli ultras.

Il commento del presidente della Lega di Serie A, Gaetano Miccichè è stato più conciliante: “Un incontro molto positivo, tutte le parti hanno espresso le loro idee. E’ stata posta grande attenzione sulla necessità di avere pene severe verso coloro, e sono pochissimi che non si possono definire tifosi ma delinquenti, che con i loro comportamenti rovinano e compromettono la bellezza del calcio”.