Rinviato il Consiglio dei ministri sul reddito di cittadinanza: ecco cosa può succedere

Il premier Conte spiega così i ritardi sul provvedimento: «Vogliamo fare le cose per bene». In attesa dei decreti attuativi alla manovra, la data di partenza della misura simbolo dei 5 Stelle potrebbe slittare rispetto al 1 aprile

Chi l’ha visto il decreto sul reddito di cittadinanza? Programmato inizialmente per il consiglio dei Ministri del 10 gennaio (che c’è stato, ma con all’ordine del giorno altri temi), poi ipotizzato per il giorno successivo, infine slittato di una settimana. Almeno.
La motivazione ufficiale l’ha data il presidente del Consiglio Conte definendolo non una promessa elettorale ma il manifesto di questo governo: «Le ragioni del differimento del reddito di cittadinanza stanno nel fatto che vogliamo fare le cose per bene».
 



Conte ha citato la Ragioneria di Stato, dicendo che sta esaminando i provvedimenti simbolo del governo gialloverde, reddito di cittadinanza e Quota 100. Lo slittamento del consiglio dei Ministri potrebbe però mettere a rischio la partenza delle due misure dal 1 aprile, visto che il decreto deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni.

Secondo il documento che vi avevamo mostrato su OPEN, il testo definitivo dei due decreti attuativi doveva essere trasmesso dall’ufficio legislativo alla presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 7 gennaio

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