L’Onu indagherà sull’omicidio di Jamal Khashoggi

Un’esperta delle Nazioni Unite guiderà una commissione indipendente per scoprire la verità sulla fine del giornalista saudita 

Agnes Callamard, relatrice speciale dell’Onu sulle esecuzioni extragiudiziali, sommarie o arbitrarie, si recherà in Turchia la prossima settimana per condurre «un’inchiesta internazionale indipendente» sull’assassinio del giornalista saudita dissidente Jamal Khashoggi, brutalmente ucciso lo scorso ottobre. La Callamard sarà in Turchia dal 28 gennaio al 3 febbraio;sarà aiutata nell’indagine da un team di tre persone (ancora anonime), tra le quali sicuramente uno specialista forense. I risultati dell’indagine saranno comunicati al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a giugno.


L’arrivo della Callamard è stato anticipato dalle dichiarazioni del ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu: «È tempo per un’indagine internazionale» ha detto ai media turchi, aggiungendo che il presidente Erdogansi stava occupando personalmente della questione. Il ministro delle Finanze saudita Mohammed Al-Jadaan, intervenendo al World Economic Forum di Davos, ha detto che la monarchia si sarebbe impegnata a «far trionfare la giustizia» nel processo in corso a Riyadh.


L’anno scorso un portavoce del pubblico ministero saudita aveva comunicato che 21 cittadini sauditi erano stati arrestati in relazione alla morte del giornalista. All’inizio del 2019 un altro comunicato faceva sapere che 11 persone si trovavano sotto processo per l’omicidio, di cui 5 a rischio della pena di morte. Il governo turco è preoccupato che la pena capitale sia un modo di silenziare per sempre le persone coinvolte nel brutale assassinio di Jamal Ahmad Khashoggi. Il giornalista dissidente è stato ucciso e smembrato dentro l’ambasciata saudita a Instanbul: per Ankara è stato omicidio premeditato, per Riyadh- dopo molte contraddizioni – un’operazione non autorizzata. I resti del giornalista non sono ancora stati trovati.

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